ARRESTATO ANTONELLO LOVATO AUTORE DELL’ATTO DISUMANO CHE HA PROVOCATO LA MORTE DI SATNAM SINGH
LA CISL DI LATINA, CECERE: “CONFIDIAMO NELLA CELERITA’ DELLA GIUSTIZIA, CONDANNA ESEMPLARE PER FATTI GRAVISSIMI.”
Oggi è stato posto agli arresti da parte dell’Arma dei Carabinieri di Latina Antonello Lovato, con l’accusa di omicidio doloso di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo essere stato abbandonato in strada con il braccio amputato. L’ordinanza è stata emessa dal GIP di Latina, Dott. Giuseppe Molfese, la quale
afferma che l’indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire e la consulenza medico legale ha accertato, che nel caso in cui il lavoratore fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni
probabilità salvato. Commenta il Segretario Generale della Cisl di Latina, Roberto Cecere: “Questo caso che ha visto il decesso di del giovane lavoratore ha scosso tutta la nostra comunità, un atto efferato di una disumanità inaudita. Pertanto auspichiamo e confidiamo nella celerità della giustizia che ponga fine a questa terribile vicenda e che eviti lungaggini processuali. Sarebbe il primo atto di giustizia nei confronti di Satnam Singh, ma soprattutto per dimostrare agli occhi della comunità dei lavoratoriM Indiani che questo Paese, quando vuole, riesce a dare una risposta immediata a fatti così atroci. Situazioni del genere posso scaturire solo quando si decide di oltrepassare la soglia della legalità, perdendo di fatto sia il senso sociale del lavoro che del
rispetto delle norme e della vita umana. Lavorare non può e non deve diventare sinonimo di morte, ma soprattutto le maestranze più fragili non devono essere messe in condizioni di accettare un terribile compromesso, ovvero sopravvivere rischiando la propria vita o essere lasciati al proprio destino. Conclude Cecere: “La lotta contro il caporalato non si effettua mettendo in fibrillazione tutto il comparto con scioperi e manifestazioni, ma occorrono operazioni concrete in sinergia con le Istituzioni, i datori di lavoro e le Organizzazioni Sindacali che devono fare la loro parte. I lavoratori stranieri devono essere messi in grado di usufruire autonomamente dei servizi che le istituzioni offrono, questo può accadere soltanto se quest’ultimi siano in grado di comprendere la lingua Italiana al fine di poter muoversi liberamente nelle complesse procedure burocratiche. Questo sarà il primo passo per debellare ogni forma di caporalato e di dipendenza. Risulterà sicuramente più difficile approfittarsi delle fragilità di questi lavoratori che finalmente potranno esprimere la loro libertà”.