INCIDENTI SUL LUOGO DI LAVORO: L’ENNESIMA VITTIMA – PER LA CISL: NON E’ PIU’ POSSIBILE ASSISTERE A QUESTA MATTANZA PENSANDO CHE TUTTO SI AGGIUSTI SENZA SEVERI PROVVEDIMENTI
L’ennesimo incidente mortale sul lavoro, è accaduto questo primo pomeriggio in una azienda di Aprilia, l’ennesima vittima, un operaio che mentre svolgeva il suo
lavoro su un solaio, per motivi ancora al vaglio degli inquirenti è precipitato all’interno del capannone perdendo la vita. I dati sulle morti sul posto di lavoro sono
drammatici: tre/quattro vittime al giorno in media, ogni giorno, con picchi quotidiani di sette/otto tragedie. E decine di casi letali, se non centinaia, che sfuggono a conteggi e riepiloghi. Una strage continua, e la nostra provincia non è immune da questa triste statistica. Il Segretario Generale della Cisl di Latina, Roberto Cecere
commenta: “Occorre una maggiore sicurezza sui posti di lavoro; ultimamente si registrano continue morti bianche che sono diventate talmente diffuse da dover
assolutamente intervenire. Non bisogna mai abbassare la guardia sul tema della qualità e sicurezza del lavoro, occorre lavorare sulla consapevolezza del rischio delle persone, chi lavora deve adottare tutti i dispositivi per evitare incidenti e deve pretendere che gli vengano forniti”. Assistiamo ogni giorno alla triste narrazione di lavoratori e lavoratrici che si recano sul posto di lavoro e purtroppo non tornano più dai loro cari. Occorre fermare la scia di sangue e bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute persone che lavorano. Promuovere la cultura della sicurezza, introducendo la materia già nelle scuole dell’obbligo e garantire strumenti di partecipazione più forti, che diano alle rappresentanze dei lavoratori potere e protagonismo nelle scelte delle aziende, in modo da monitorare il rispetto delle norme. Conclude il Segretario della Cisl Latina Cecere: “ Non è un problema di legislazione, occorre una vigilanza puntuale e i datori di lavoro che non adempiano devono essere sospesi dal registro delle imprese per un determinato tempo. Non è pensabile sentir dire che tali lutti possono capitare, affidandoci ad un destino maledetto. Troppi morti che chiedono giustizia”.