Il Ministro degli Esteri a Sabaudia, Cecere (Segretario Generale Cisl): «Tajani conferma che la legge sul salario minimo non è lo strumento giusto. Modello partecipativo è l’unica via»
«Le parole pronunciate ieri dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani a Sabaudia non fanno altro che confermare che la legge sul salario minimo non sia lo strumento giusto per venire incontro alle esigenze e alle difficoltà dei lavoratori». Ad affermarlo è il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere, a margine della sesta serata della rassegna “Mediterranea – La civiltà blu” tenutasi ieri nel comune pontino e che ha visto intervenire sul palco il Vice Presidente del Consiglio. «Ieri sera Tajani ha ribadito che il modo migliore per far avere dei salari più ricchi ai cittadini non sia quello di fissare un salario minimo per legge, bensì attraverso la contrattazione collettiva, anche detassando tredicesime, straordinari e premi di produzione. È stato chiesto al CNEL di fare uno studio approfondito sulla questione dei salari e, in attesa dei risultati, non possiamo che ribadire che questa legge non solo entra a gamba tesa sull’autonomia collettiva del sindacato, ma sembra risultare anche anticostituzionale, dato che l’art. 39 recita espressamente che i sindacati stipulano contratti collettivi nazionali di lavoro ma, se viene tolta loro la parte più importante, ovvero il salario, viene meno questo ruolo, e non si può legiferare in tal senso. L’unica via da percorrere per combattere l’inflazione e ottenere un salario più ricco – chiosa Cecere – è quella del modello partecipativo, ponendo sullo stesso piano lavoratori e capitale. La contrattazione la si lasci fare al sindacato, come avviene da 70 anni a questa parte».