Perché guardare la serie tv “Mercoledì” di Tim Burton?
Ieri sera ho visto la tanto acclamata serie tv di Tim Burton “ Mercoledì” che in questi giorni sta facendo molto parlare di sé. Vediamo insieme perché questa serie si sta imponendo come tra le più viste su una delle più celebri piattaforme streaming.
La trama, già dal primo episodio ( Pilot per gli addetti ai lavori), non brilla per originalità, perché ruota attorno ad alcuni luoghi comuni già molto sfruttati dalla narrativa seriale: per farla corta, la protagonista della serie – Jenna Ortega alias Mercoledì – ora adolescente, viene espulsa dal college dopo un tentato omicidio ed è quindi costretta a frequentare una nuova scuola per “ragazzi speciali” (licantropi, sirene, vampiri….).
Una volta arrivata alla Nevermore Academy ( il college che frequentarono anche i suoi genitori ) si capisce già dai primi minuti iniziali che la protagonista dovrà risolvere molti enigmi e confrontarsi con più di un malvagio.E’ inoltre apprezzabile il finale del Pilot, dove il mai banale Tim Burton ha deciso di raccontare a spot cosa accadrà dagli episodi 2 a 8 ( ottimo utilizzo del Cliffhanger ovvero la capacità di farci restare incollati davanti al televisore). E come poteva mancare la “mano” di Tim Burton ?
Sin qui, Mercoledì sembrerebbe la traduzione cinematografica dei fumetti di Scooby Doo o alternativamente potrebbe essere considerata come un Harry Potter in versione dark.
E tuttavia, il successo che sta ottenendo è, nella sua più gran parte, meritato. Credo di poterlo affermare per questi quattro motivi:
1. L’ impeccabile recitazione di Jenna Ortega e degli altri co-protagonisti, in particolar modo, di Gwendoline Christie;
2. L’ elegante e pulita regia di Tim Burton, del tutto priva di sbavature e di passaggi a vuoto;
3. La cura maniacale dell’ambientazione e la bellezza della fotografia – degne delle migliori produzioni Netflix – che probabilmente verrà premiata nei prossimi mesi a mio avviso.
4) Lo spiazzante humor nero che trasuda da moltissime battute ( mai banale e sempre azzeccato )
Cosa dobbiamo aspettarci allora da “Mercoledì” ?
E’ sbagliato e totalmente privo di senso pensare che il cuore del discorso sia rappresentato dalla romantica difesa degli emarginati alla quale ci ha abituati il regista di Edward Mani di Forbice. Il tema centrale della serie è, al contrario, l’adolescenza, con tutti i suoi traumi, i suoi segreti e la sua grande magia (nera) ed il conflitto che ogni figlio/a vive con i genitori.
Piccolo SPOILER della prima puntata ( se non l’avete vista saltatelo)
La migliore amica di Mercoledì sta aspettando di diventare un lupo ed è preoccupata perché la sua “conversione” tarda ad arrivare – la metafora è chiara.
Buona parte della trama riguarda i rapporti tra adolescenti e genitori, in particolare, il terrore che Mercoledì ha di diventare “come sua madre” o la necessità che ha di riconciliarsi con il padre.In questa prima stagione la protagonista è impegnata ad affrontare, a modo suo, le classiche sfide adolescenziali: la prima cotta; il primo bacio; il primo ballo… (che sta spopolando tra gli adolescenti su TikTok ).
Infine vediamo come Mercoledì si mostra nera, apatica, cinica, al fine di proteggere con questa corazza esteriore la propria fragilità interiore. Giusto modo di rappresentare l’adolescenza di buona parte dei ragazzi.
Conclusioni
Mercoledì è una godibilissima serie TV piena zeppa di citazioni e di rimandi ai classici della letteratura e del cinema per ragazzi. Si tratta di un prodotto ben progettato e altrettanto sapientemente realizzato che resterà nella storia di Netflix per alcune scene davvero iconiche – oltre che per il grande successo di pubblico che sta ottenendo.
Se avete amato la Famiglia Addams, guardatela, ne vale la pena.
Voto: 8
Articolo a cura di Marco Luppi