Psicologia della Gestalt
La Psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, ‘psicologia della forma’) è una corrente psicologica sviluppatasi sui temi della percezione e dell’esperienza. Inizialmente nata e formatasi nei primi anni del XX secolo in Germania, proseguì il suo completo sviluppo negli Stati Uniti, territorio nel quale i suoi principali esponenti erano immigrati durante il periodo delle persecuzioni naziste.
La teoria della Gestalt ha gettato le basi della psicologia della percezione e della psicologia clinica; secondo i gestaltisti, infatti,ciò che siamo e che sentiamo, il nostro stesso comportamento, è il risultato di una complessa organizzazione che guida i nostri processi di pensiero.
Il paradigma principale della Psicologia della Gestalt si fonda sul principio che “il tutto è superiore alla somma delle singole parti”:in particolare, ciò che percepiamo non è una somma di elementi ma costituisce una sintesi della realtà. Nella percezione del mondo esterno ognuno di noi non coglie delle semplici somme di stimoli sensoriali ma percepisce l’insieme, che è qualcosa di più e di diverso della semplice somma degli elementi.
Nel 1923 Wertheimer enunciò le leggi della Gestalt, che consistevano in princìpi percettivi innati sulla cui base gli stimoli si costituiscono in forme:
• Vicinanza
• Somiglianza
• Continuità
• Destino comune
• Figura-sfondo
• Chiusura
• Esperienza passata
• Pregnanza
Queste regole sono utili per spiegare diverse illusioni ottiche. Esse, inoltre, ci dicono tanto sulla relazione che intercorre oggi tra Gestalt e grafica. Lo studio della percezione ha una grande rilevanza in campo grafico e pubblicitario. Sapere come far arrivare un messaggio in base al modo in cui il nostro interlocutore legge le immagini, capire quali elementi e quali forme utilizzare e come disporle nello spazio, può rivelarsi davvero importante per comunicare in maniera più efficace.
Articolo a cura di Rosario Cassaniti