SULLA SCENA DEL DELITTO: IL CASO DEL CECIL HOTEL

Condividi con:

Il “Cecil Hotel” è uno dei più economici presenti a Los Angeles, a due passi sia dalla stazione che dal centro della città degli angeli. Nonostante la suntuosa hall in stile Liberty, il “Cecil” nasconde oscuri segreti. Infatti, nel 2013 l’hotel è stato al centro di uno scandalo mediatico riguardante l’improvvisa scomparsa di una sua ospite: Elisa Lam.

La nuova docu-serie Netflix è uscita l’11 febbraio 2021 e si compone di 4 episodi in cui si approfondisce il caso di Elisa Lam, una ventunenne canadese in viaggio a LA e misteriosamente scomparsa i primi del mese di Febbraio del 2013. Sicuramente, l’uscita sulla piattaforma streaming nello stesso periodo è un memorandum di questo evento che ha scosso l’opinione pubblica americana.

“Sulla scena del delitto: il caso del Cecil Hotel” è diretto da Joe Berlinger e racconta le vicende sia tramite le testimonianze di chi è stato al centro delle indagini e i frequentatori assidui della zona attorno a cui sorge l’hotel, Skid Row, unito a scene di fiction.

La serie ha attirato subito l’attenzione degli abbonati di Netflix sia perché si unisce al vasto catalogo di documentati true crime, sia perché l’hotel è stato fonte di ispirazione per la quinta stagione della serie di successo American Horror Story, che vede nel cast Lady Gaga, Evan Peters e Sarah Paulson.

Tutto ruota attorno a Elisa Lam, scomparsa misteriosamente. La segnalazione è stata fatta dai genitori (emigrati cinesi residenti in California) in seguito alla mancanza di contatti con la figlia da diversi giorni. Immediatamente, le forze dell’ordine di LA si sono mobilitate per ricerare informazioni e indizi presso l’ultimo luogo visitato: il “Cecil Hotel”. Stranamente la ragazza non ha portato nulla con sé, tutti gli effetti personali sono infatti rimasti nella camera. Da qui, in poi le indagini si infittiscono, fino a quando gli investigatori decidono di caricare l’unico video delle telecamere di sicurezza dell’hotel sul sito della polizia. Questo darà inizio al caso mediatico e al coinvolgimento dei cosiddetti “segugi”, civili che tramite le proprie ricerche tentano di investigare e fornire una chiave di risoluzione del caso.

Nella serie si parlerà anche delle teorie complottistiche avanzate da questi “segugi”, ma anche di un tema molto delicato: la depressione. Sappiamo fin dall’inizio che Elisa è affetta da bipolarismo, malattia di cui la ragazza scriveva nel proprio tumblr.

Il documentario di Berlinger, quindi, si rivela essere un manifesto di sensibilizzazione su questa insidiosa malattia, rifuggendo le aspettative di cui si era caricato al momento della presentazione, lasciando lo spettatore confuso e con l’amaro in bocca.

“Il caso del Cecil Hotel” è una serie che può passare in sordina, poiché non aggiunge nulla di nuovo alla cacofonia di voci e punti di vista sull’argomento. E’ un’opera che sa di thriller-horror grazie alle testimonianze di una coppia di ospiti del Cecil Hotel e degli abitanti della Skid Row, un quartiere di LA povero e malfamato, dove vengono ghettizzati gli ultimi della scala sociale americana: senzatetto, drogati e prostitute. Questo rende ovviamente il “Cecil Hotel” il centro di diverse vicende da far drizzare i capelli, come racconta la direttrice Amy Price.

Sarà inoltre inevitabile pensare al film Dark Water durante la visione del documentario, film giapponese diretto da Nakata Hideo (The Ring, The Ring 2) di cui ne è stato fatto un remakeamericano del 2005.

VOTO 4/10

Articolo a cura di Sara Paterniani

Ti piace questo post?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.