NON SI PLACANO GLI SCONTRI TRA ISRAELE E GAZA

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Era dal 2014 che gli scontri tra israeliani e palestinesi non occupavano cosi tanto spazio tra le testate giornalistiche mondiali. Sono passati solo pochi anni ma gli animi dei due popoli sono tornati ad accendersi, a seguito di eventi che hanno alimentato una serie di escalation di violenze. Il bollettino dalla Striscia di Gaza parla di 24 morti, fra cui 9 bambini sul territorio palestinese: la situazione sembra stia peggiorando.

Lo Stato di Israele si trova da anni in conflitto con la popolazione palestinese presente sul territorio, che rivendica l’autonomia di uno Stato Palestinese

Da giorni oramai non si placano i bombardamenti, i quali hanno raggiunto il loro apice nella notte tra lunedì e martedì, quando una serie di razzi lanciati da Israele hanno colpito pesantemente vari gruppi armati palestinesi, oltre che diversi obiettivi sensibili vicino la Striscia. La causa risiede principalmente negli scontri tra palestinesi e polizia urbana sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme, soprattutto dopo che il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che le truppe armate palestinesi avevano oltrepassato la cosi detta “linea rossa”, rispondendo immediatamente con lanci missilistici. La contromossa palestinese non si è fatta attendere, con più di centro razzi partiti da Gaza che nonostante le superiori difese israeliane hanno causato diversi feriti in condizioni gravi.

E’ chiaro come la forza di Israele continui ad essere superiore alle forze armate di Hamas che controllano ormai una vasta zona di territorio, non riuscendo però militarmente a pareggiare la potenza di fuoco nemica. Il mondo continua a guardare inerme il conflitto armato dei due popoli, soprattutto dopo alcune risoluzioni dell’ ONU troppo deboli e prive di vere raccomandazioni per essere ascoltate dai governi in lotta.

Articolo a cura di Lorenzo Cedrone

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