Pensiero sociale e stereotipi

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La psicologia sociale studia le modalità attraverso cui pensieri, sentimenti, comportamenti umani sono influenzati dagli altri e a loro volta li influenzano. In questa definizione, il pensiero ha ricoperto un ruolo davvero importante: le persone pensano al proprio mondo sociale e di conseguenza agiscono in determinati modi. In ambito psicologico il concetto di pensiero e il concetto di cognizione presentano delle conseguenze diverse: il pensiero coincide con il linguaggio interiore e con i simboli che noi usiamo comunemente; con cognizione invece ci si riferisce a processi mentali che possono essere in larga misura inconsci. 

La psicologia sociale ha proposto nel corso del tempo diverse teorie cognitive con la finalità di spiegare il comportamento sociale, portando alla nascita di un approccio definito cognizione sociale: con cognizione sociale si intende, in particolare, a quei processi e a quelle strutture cognitive che influenzano il comportamento sociale e ne sono influenzate. Le persone trascorrono davvero tanto tempo a pensare agli altri. La formazione delle impressioni e la percezione della persona sono aspetti importanti della cognizione sociale. 

Quando descriviamo gli altri in genere usiamo sin da subito i tratti della personalità. Tuttavia le impressioni che ci formiamo sono influenzate da alcune informazioni più che da altre. Solomon Asch sosteneva a tal proposito che alcuni attributi sono correlati nelle nostre menti ad altri attributi: avere in mente che una certa persona ne abbia uno permette di inferire molto su di lei e di formare in maniera più facile una impressione integrata; Asch chiamò questi attributi tratti centrali (ovvero quei tratti che possiedono una influenza sproporzionata sulla configurazione delle impressioni finali) per distinguerli dai tratti meno distintivi chiamati tratti periferici (quei tratti cioè che possiedono una influenza poco significativa sulla configurazione delle impressioni finali).

Una attività mentale comune a tutti è la memorizzazione, mediante la creazione di schemi, di informazioni riguardanti noi e gli altri, determinati eventi e determinati luoghi. Per schema si intende quella struttura cognitiva che rappresenta la conoscenza di un concetto o di un tipo di stimolo che sta alla base degli stereotipi, che sono schemi di gruppi sociali definiti come immagine valutativa di un gruppo sociale e dei suoi membri ampiamente condivisa e semplificata. Gli stereotipo sono immagini semplici dei membri che formano un determinato gruppo; quando vengono applicati agli outgroup (ovvero a chi è esterno al gruppo) portano a disprezzo in quanto sono gli schemi applicati all’outgroup sono di natura etnocentrica (quindi quella preferenza valutativa accordata a tutti gli aspetti del proprio gruppo rispetto agli altri) portando così alla creazione dei pregiudizi. Affidarsi a categorie per spiegare le percezioni è una pratica umana assolutamente indispensabile ma che porta a distorsioni cognitivo percettive generalizzate; è per questo che Tajfel ha introdotto il termine principio di accentuazione per riferirsi alla pratica della categorizzazione di accentuare la percezione delle somiglianze all’interno dei gruppi; l’effetto è più forte quando la categorizzazione oppure l’aspetto hanno una valenza o un valore soggettivo.

Articolo a cura di Rosario Cassaniti

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