Tutti pazzi per il bao
Un morbido paninetto ripieno e cotto al vapore, conquista il palato degli italiani grazie agli oriental bar, che ne servono per ogni gusto.
Originario di Taiwan, il Baozi (包子) è parte del Dim-sum, un “brunch” orientale dove si possono trovare pietanze dal frutto al vapore, che di solito si consuma a colazione. Basta della farina, dell’acqua, poco lievito, zucchero e sale per cominciare la magia. Infatti è proprio lo zucchero a rendere il mantou così speciale, portando al palato delle squisite note di dolcezza che si bilanciano perfettamente alla consistenza estremamente soffice – grazie alla cottura a vapore – ed al sapore speziato del ripieno.
Del bao, si trovano mille varianti, e la sua fama conquista anche la Pixar con un cortometraggio dedicato a questa tenerezza orientale; ma la versione classica, a base di carne di maiale e spring onion ha come marinatura una particolare unione: salsa di soia, l’aceto di riso, la salsa d’ostriche, mix cinque spezie (anice stellato, cassia, pepe di sichuan, chiodi di garofano e semi di finocchio), olio di sesamo, zenzero fresco, sale, pepe, un goccio d’acqua.
Ma esiste una versione dessert?
Certo che si. Troviamo anche:● Nai huang bao
Bao ripieni di crema pasticcera. ● Dou sha bao
Bao ripieni di crema di fagioli azuki, ossia i fagioli rossi dolci, protagonisti indiscussi della pasticceria giapponese, amata da grandi e piccini.
Ma la più famosa versione del “Bao” la conosciamo grazie allo chef David Chang, con il suo gua bao, dove il mantou viene piegato ricordando la forma del tacos, riempito poi con una fetta di pancetta basata, foglie di senape sottaceto ed arachidi sbriciolate. A Taiwan, anticamente, il bao era un omaggio al dio della terra, vista la sua somiglianza a una borsa traboccante di denaro.
Nel 2021 il bao diventa una moda, nuovo gustoso simbolo dello street food. Pratico da mangiare con le mani, perfetto ad ogni ora del giorno.
Articolo a cura di Roberta Lucibello