“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”JIM ROHN
La citazione di Jim Rohn che dà titolo all’articolo richiama una tematica fittamente presente nella società attuale la quale si esplicita attraverso l’importanza data sia all’identità corporea, che all’identità di genere.
Infatti, come hanno sottolineato anche le studiose Emma Cosentino e Iolanda Pepe, quando un bambino cresce una delle prime domande che pone alle figure di riferimento è quella riguardante il proprio sesso di appartenenza: ogni bambino vorrà sapere se è un maschio o una femmina e, a seconda della sua natura, sarà indirizzato a seguire modelli di femminilità o mascolinità caratteristici del genere.
Entrando ancor più nello specifico, però, è bene analizzare la differenza tra il sesso di un individuo e il suo genere, in quanto il primo è riconducibile a precise caratteristiche biologiche e anatomiche; mentre il secondo si ricollega a tratti sociali che, direttamente o indirettamente, influiscono sul comportamento dei soggetti.
Nel corso del tempo, infatti, l’odierna classificazione tra uomo e donna si è sempre più evoluta manifestandosi come un “costrutto sociale” in grado di inglobare al suo interno precisi ruoli. Un esempio a riguardo: con riferimento al recente secolo appena trascorso, una donna era definita tale grazie al suo ruolo di mamma e moglie a differenza dell’uomo che invece era chiamato a dedicarsi al lavoro e alla carriera.
In funzione delle premesse appena esposte si può avanzare il seguente interrogativo: quando l’identità corporea diviene veramente importante per il soggetto?
La risposta va ricollegata sicuramente ad uno dei periodi più delicati della crescita di una persona: l’adolescenza. In questa fascia il rapporto con il proprio corpo pone le basi per un sano sviluppo psichico del soggetto che inizia a percepire la propria corporeità e le relative trasformazioni come mezzi di comunicazione e, soprattutto, di attrazione altrui.
L’accettazione e la valorizzazione di sé appaiono come compromessi fondamentali affinché un individuo possa instaurare sane relazioni con gli altri.
Per far sì che ciò accada, allora, in campo scolastico e familiare è importante instaurare, solitamente a ridosso di questa fase della vita, relazioni basaste sul confronto, ma anche sull’ascolto di tutte quelle difficoltà che un adolescente può incontrare quando si accorge delle trasformazioni che lo coinvologono. I giovani, specialmente in un periodo storico come questo, hanno bisogno di essere ascoltati e tranquillizati. Bisogna comunque sempre ricordare che non è il sesso o il genere a determinare ciò che vogliamo essere. Ogni uomo/donna è artefice del proprio destino.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi