Monte Zoccolaro, Etna.
Il Monte Zoccolaro è un rilievo di origine vulcanica posto sul versante orientale dell’Etna, all’interno del Parco dell’Etna, nel comune di Zafferana Etnea (Catania).
Il rilievo raggiunge un’altitudine massima di 1739 m s.l.m. e forma, insieme ad altri rilievi il tratto finale della parete sudorientale della Valle del Bove, creando un complesso definito “Schiena dell’Asino”. La sua origine è da ricondurre allo stesso periodo che ha portato alla formazione della Valle del Bove, a seguito del collasso dei centri eruttivi del Trifoglietto I e del Trifoglietto II, predecessori dell’Etna. Il monte Zoccolaro e le adiacenti serre, che dell’antico complesso eruttivo dovevano rappresentare le pareti, rimasero in piedi, chiudendo a sud-est la depressione della valle formatasi da questo evento.
Il toponimo “Zoccolaro” è da imputare al termine dialettale “zucco”, sinonimo di ciocco di legno. In varie declinazioni è toponimo che indica aree boscose di Sicilia, probabilmente frequentate per il rifornimento di legna da ardere. Il rilievo è infatti coperto di vegetazione arborea con grandi esemplari di faggio, pioppo tremulo, roverella, acero, frassino, castagno e ginestra.
Un sentiero lungo circa due chilometri raggiunge la vetta del Monte Zoccolaro; il sentiero ha inizio a quota 1472 m s.l.m. per raggiungere quota 1739 m s.l.m. a fine percorso. Lungo il sentiero è possibile osservare diverse forme di vegetazione, dai pioppi ai faggi, alle ginestre, e giunti al primo punto panoramico si può ammirare la Val Calanna interamente coperta dalle lave dell’eruzione del 1991–’93. Percorrendo l’ultimo tratto del sentiero si arriva alla meta, segnalata da una croce; da questo punto si gode di un panorama a trecentosessanta gradi, dall’Etna e la Valle del Bove a nord, alla baia di Giardini Naxos, Taormina e la Calabria a est, alla costa jonica a sud. Guardando a nord, verso il vulcano, si possono individuare le fratture eruttive da cui originò la colata lavica che, dopo avere colmato Valle del Bove e Val Calanna, giunse a poche centinaia di metri dall’abitato di Zafferana Etnea (1992). La vetta del Monte Zoccolaro diventa meta privilegiata durante le eruzioni sul versante sud dell’Etna, consentendo agli escursionisti che vi si avventurano di notte di assistere ad uno degli spettacoli più suggestivi della natura.
Il 14 settembre 1948, giorno dell’Esaltazione della Croce, un sacerdote zafferanese, padre Salvatore Russo, insieme ad un gruppo di giovani parrocchiani trasportò sulla vetta del Monte Zoccolaro una croce in ferro mediante un camion fin dove era possibile, e poi a piedi lungo il sentiero. La croce venne così fissata al suolo insieme all’incisione “Preghiera, azione, sacrificio”, ed è ancora oggi meta di un pellegrinaggio annuale che si svolge la seconda domenica di settembre, come occasione naturalistica e spirituale.
Articolo a cura di Rosario Cassaniti