Intervista allo scrittore Alessio Forgione finalista del Premio Strega
Quest’oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare (seppur virtualmente), uno dei giovani scrittori più talentuosi del nostro paese.
Alessio Forgione, nato a Napoli nel 1986, ha vinto il Premio Berto 2019 e il Premio Intersezioni Italia-Russia; in corso di traduzione in Francia e Russia, verrà portato in scena al Teatro Mercadante di Napoli con la regia di Rosario Sparno.
Dice che scrive perché ama leggere e ama leggere perché crede che una sola vita non sia abbastanza.
Ciao Alessio e grazie per la tua disponibilità per questa breve intervista. Innanzitutto, volevo sapere come stai e come stai vivendo questa pandemia che in un certo senso ha scombussolato le nostre vite?
Domanda complessa. Con un certo disgusto per le vicende politiche e preoccupazione nel “prossimo” e nella sua civiltà. Questo da un punto di vista esclusivamente mondano. Personalmente, proprio nelle abitudini, a me la vita non è cambiata molto: non ero solito andare in vacanza o viaggiare anche prima e già passavo più o meno tutto il giorno davanti al computer.
I tuoi primi romanzi stanno avendo dei grandissimi risultati, oltre ad avere un forte consenso da parte della critica. Ma da dove nasce la tua esigenza di raccontare storie e dove trovi il coraggio di metterti in gioco nel farti leggere? Ti rivelo che anche io scrivo ma ogni volta che devo presentare uno scritto non è mai facile mostrarlo. È un po’ come denudarsi dinanzi al lettore.
Credo si tratti di una pulsione. Una perversione che ti rovina la vita e che non puoi fare a meno di continuare. O un’esigenza fisiologica, corporale. Per me è come non fare i piatti per un po’. Dopo, li fai per mettere ordine, perché non vuoi più vederli in giro e non perché qualcuno sta venendo a trovarti. Quindi scrivo, spero, liberamente. Senza preoccuparmi del lettore o di come andrà il libro. Ovviamente, in una parte del mio cervello spero che il libro venga bene e che incontri tutti i lettori alla sua portata.
Dopo “Napoli mon amour” è arrivato “Giovanissimi”. Edito sempre da NN Editore, che ti ha condotto fino alle fasi finali del premio Strega. Raccontaci un po’ la tua esperienza al premio, le emozioni che ti hanno attraversato e se un giorno sogni di vincerlo.
È stata un’esperienza divertente, della quale davvero non saprei dire altro. Se guardo alla lista dei vincitori vedo tantissimi dei miei romanzi preferiti, quindi certamente spero di vincerlo un giorno. Però sono sicuro che non farò niente per farlo accadere. Più di tutte le cose esterne, penso alle cose che sono all’interno dei libri.
Ci puoi svelare dei tuoi progetti futuri? Hai un nuovo romanzo in cantiere?
Ho finito di scrivere un nuovo romanzo. Adesso il progetto è metterlo in ordine e poi boh.
Intervista a cura di Luca Giordano