SOPHIA LOREN, SIMBOLO DI ITALIANITA’ NEL MONDO!
Quest’anno sono ricorsi gli 86 anni della grande Sophia Loren!
Considerata una delle più celebri attrici italiane della storia, la Loren entra a far parte della Settima arte giovanissima e si impone ben presto, agli inizi degli anni cinquanta.
Verrà diretta nel 1960 da Vittorio De Sica ne La ciociara, per il quale vinse il Premio Oscar, il primo dato ad un’attrice in un film non in lingua inglese. Viene candidata nuovamente al Premio Oscar alla miglior attrice protagonista nel 1965 per il film Matrimonio all’italiana e nel 1991 le viene assegnato l’Oscar alla carriera.
CENNI STORICO-GENEALOGICI SULLA FAMIGLIA SCICOLONE
Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone nacque a Roma nella Clinica Regina Margherita, figlia di Romilda Villani (1910-1991), insegnante di pianoforte originaria di Pozzuoli, e di Riccardo Scicolone (1907-1976), affarista nel settore immobiliare, nato a Roma.
Come risulta dalla ricostruzione genealogica, tutti gli antenati diretti della Loren sono ufficiali dell’esercito borbonico, dal bisnonno fino alla metà del 1700. Il padre, nonno e bisnonno risultano invece ricoprire cariche come quella dell’impiegato o del segretario, antenati che vissero e nacquero tra Roma e Napoli e non più in Sicilia.
Gli Scicolone contrassero matrimoni con donne provenienti dalla Campania, poiché si trovavano in servizio come ufficiali dell’esercito borbonico di stanza molto spesso tra Napoli e Capua, luogo in cui nacque, ad esempio, il trisavolo Domenico (1797-?).
Riccardo Scicolone ha sempre asserito che la loro famiglia fosse d’origine nobile e sarebbe realmente così. Nonostante tutti gli antenati, almeno fino ad Angelo (1758-1831), fossero nati a Palermo, il ramo sarebbe originario di Licata (AG).
Giuseppe (circa 1725), l’antenato più antico ricostruito, infatti dovrebbe esser nato ivi, figlio del fu Don Carlo e Donna Giulia Morillo.
Riportiamo queste notizie da un articolo pubblicato su “La Vedetta” mensile licatese nel maggio 2007: “un tal Giovanni Basilio Salarice, che in data 26 giugno 1828 “certifica che, visti ed esaminati i registri degli Squittinii, dove trovasi annotate e descritte tutte le famiglie nobili, ascritte nell’abolito Mastro Nobile del suddetto Comune di Licata, vi esiste annotata tra le suddette famiglie nobili, la famiglia Scicolone, avendo il fu D. Giuseppe Scicolone Morillo, figlio del fu D. Carlo e Donna Giulia Morillo, ed il fu D. Gioacchino Barone Scicolone, appartenente alla suddetta nobile famiglia, esercitato nel suddetto Comune tutte le cariche di: Patrizio Nobile, Giurato, Sindaco, Capitano di Giustizia, Regio Portolano di questo Caricatore”. I motivi che spinsero un parente di Riccardo Scicolone a richiedere questa patente di nobiltà, li troviamo in un’intervista che lo stesso Riccardo rilasciò e che è stata rintracciata nell’archivio Rizzoli. Ne riportiamo il brano più significativo: “La famiglia di mio padre proveniva dalla Sicilia e vanta nobili origini. Il nostro cognome completo è infatti Scicolone Morillo dei baroni di Licata. L’atto fa parte dei documenti di proprietà della mia famiglia perché servì a un mio avo per entrare come ufficiale nell’esercito del Regno delle Due Sicilie. A quell’epoca gli ufficiali erano tutti nobili e gli aspiranti, prima di essere ammessi, dovevano documentare la loro nobiltà”. Gli Scicolone a Licata, come riferì il nostro direttore all’inviata di “Oggi”, risultano notai già nel 1645 e a gestire tale importante funzione li troviamo ancora nel 1716. Nel 1804 e nel 1812 incontriamo assessori a Licata, rispettivamente Gioacchino e Filippo. Ma gli Scicolone furono anche architetti. Ricordiamo ad esempio Angelo che lavorò molto a Palma di Montechiaro a partire dal 1737 e a Licata. Pietro Paolo Scicolone lavorò a completamento della chiesa madre di Palma e nel 1749 progettò il grande edificio delle Opere Pie Gioenine ed infine lavorò alla realizzazione della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento.”.
Articolo a cura di Lorenzo Cirelli