Psicopatologia de “Il Trono di Spade”
È stata archiviata da un po’ l’ultima stagione de Il Trono di Spade, anni di intrighi, amori, omicidi crudeli e cambi di re. Come descriverne i personaggi da un punto di vista psicologico? Uno studio condotto in Messico ha provato a definire le personalità di alcuni dei personaggi più amati e odiati.
Tyrion Lannister è un personaggio che durante il suo percorso si è molto evoluto, da ubriacone e frequentatore di bordelli a consigliere della regina. La sua nascita provoca la morte della madre e il suo aspetto è disprezzato da chiunque, in modo particolare dal padre. Alterna con il padre comportamenti volti a trovare la sua approvazione ad altri totalmente contrari ai suoi principi. Con l’assassinio del padre si libera e inizia un suo percorso di crescita. Questo bisogno di approvazione da parte dell’altro e la ricerca di attenzione sono elementi tipici del disturbo istrionico di personalità. I sintomi di questo disturbo sono spesso egosintonici, i soggetti non riescono a riconoscere che gli altri possano percepire il loro comportamento come manipolatorio, eccessivo o superficiale. Questo porta a difficoltà nelle relazioni sociali, quindi le relazioni sono spesso disturbate dalla rabbia e da umore basso. I soggetti con disturbo istrionico sono manipolatori, affascinanti, seduttivi e impulsivi
Arya Stark è motivata da aspetti dissonanti della sua personalità che la spingono verso la lealtà e un marcato senso di indipendenza dagli altri. I due caratteri che emergono sono l’ammirazione di séstessi e il senso di rivalità, entrambi attributi che sono informativi nello studio del narcisismo. Mentre tutti i personaggi di Game of Thrones sono desiderosi di sconfiggere i loro nemici, per Arya la questione è prevalentemente personale, ponendo le basi per definirla quasi narcisitica. Come leader ci si sarebbe aspetto che lei infliggesse quei rancori senza esitazione, ma anche senza consiglio. È tra i personaggi di Game of Thrones con la mentalità più indipendente quando si tratta di scegliere un corso d’azione.
Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi, non condivide il disprezzo di Cersei per l’uomo o la donna comune, purché tutti la ammirino profondamente per quella compassione. Daenerys e Cersei rappresentano i lati opposti di una percezione del potere in Game of Thrones: Cersei può ignorare i consigli che le vengono dati e considerarsi intellettualmente superiore agli altri, Daenerysal contrario è più interessata al rispetto e al riconoscimento della sua legittimità di quanto non lo sia nella meccanica del dominio. Le sue azioni degenerate, sono state inizialmente attribuite ad una condizione genetica – essendo la follia spesso tramandabile – anche se le ultime ricerche vogliono addolcire la pillola con una diagnosi di disturbo da stress post-traumatico.
Mentre Cersei e Daenerys sono raccontate come diametralmente opposte, è Jon Snow che si avvicina di più all’immagine speculare di Cersei. Jon Snow, il “bastardo” di Casa Stark, condivide molti degli stessi tratti predittivi degli altri personaggi, ma con valori molto diversi. È un costruttore di consenso che apprezza il consiglio e crede che lo scopo della punizione dovrebbe essere quello di scoraggiare i cattivi comportamenti. La sua “diagnosi” si avvicina alla sindrome del savant – detta anche sindrome dell’idiota sapiente.
Articolo a cura di Rosario Cassaniti