Individuati due farmaci che abbattono l’infiammazione da COVID e accelerano il recupero della funzione respiratoria
In attesa del vaccino sono stati identificati due rimedi che oltre a ridurre drasticamente l’infiammazione provocata dal Coronavirus migliorano il recupero della funzione respiratoria
Mentre medici e scienziati continuano a lavorare ad un vaccino che possa rendere le persone immuni al virus, due team di ricerca internazionali hanno svelato due molecole molto promettenti che sembra possano contrastare l’infezione: la strada perseguita è quella di utilizzare medicinali già approvati contro altre condizioni per contrastare i sintomi del Covid.
E’ il caso degli antinfiammatori eculizumab e l’AMY-101: il primo è un anticorpo monoclonale, di solito somministrato contro le malattie del sangue; il secondo invece è un farmaco progettato per combattere l’infiammazione. Il loro utilizzo ha dato ottimi risultati in due studi diversi, dimostrando di accelerare il recupero e ridurre in modo significativo l’infiammazione nei pazienti che hanno contratto il Covid-19.
Negli studi eseguiti, seppur di piccole dimensioni – sono infatti stati condotti su un campione di sole 10 persone – i medicinali sopracitati hanno dato ottimi risultati, i quali sono stati commentati con speranza ed ambizione dal Professor Rodrigo Calado, studioso brasiliano nonché coordinatore della ricerca: “Entrambi i composti hanno causato una robusta risposta antinfiammatoria, che è culminata in un recupero abbastanza rapido della funzione respiratoria nei pazienti. Studi precedenti avevano dimostrato che l’uso di inibitori del complemento è una promettente strategia terapeutica per migliorare la tromboinfiammazione nei pazienti con COVID-19, e ci sono state segnalazioni di casi con risultati positivi. Tuttavia, finora nessuno aveva chiarito l’azione o valutato l’efficacia di farmaci già in uso per il trattamento di malattie causate da alterazioni del complemento, come eculizumab, o farmaci candidati con questa funzione come AMY-101”.
Il team del Professor Calado è già attivo nella progettazione di un nuovo studio nel quale saranno coinvolti un centinaio di pazienti gravi con Covid-19: tra i due medicinali, l’AMY-101 è molto meno costoso e proprio in questo senso verteranno le prossime ricerche degli studiosi.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò