Un caso specifico: il bullismo a scuola.
Nello scritto precedente è stato trattato il tema della devianza giovanile e gli aspetti che, sommariamente, lo caratterizzano. Nell’articolo di oggi invece l’attenzione è focalizzata su unatematica abbastanza comune, ma altrettanto complessa che chiama in causa moltissimi giovani ragazzi i quali si trovano sempre più a vivere in un mondo scolastico dinamico: il bullismo.
Come riportano le Linee Guida del Consiglio d’Europa per la definizione delle strategie nazionali di protezione dei bambini dalla violenza (novembre 2018) con il termine bullismo si intende indicare “un comportamento aggressivo ripetuto nel tempo contro un individuo con l’intenzione di ferirlo fisicamente o moralmente.” Tale fenomeno di per sé può manifestarsi attraverso l’uso di soprannomi offensivi che il bullo mette in atto nei confronti della vittima con l’intento, appunto, di ledere la sua persona.
In ambito scolastico il maggior problema relativo a questo problema sociale nasce in relazione alla non effettiva esistenza di una precisa causa. Non c’è, infatti, un preciso accadimento nella vita di un ragazzo che lo spinga a divenire un bullo. Una conferma a riprova di ciò può emergere direttamente all’eterogeneo vissuto personale dei bulli, ognuno dei quali “porta con sè” delle situazioni complesse non per forza riconducibili ad una causa comune.
È bene soffermarsi su due punti che possono meglio spiegare le intenzioni di chi inizia a manifestare comportamenti sbagliati.
In primo luogo è importante ricordare che, nonostante l’aspetto esteriore, il bullo sia in realtà una persona bisognosa di affetto e attenzione; mentre in secondo luogo, è essenziale capire che lo stesso non agisce mai da solo, ma cerca sempre l’appoggio del gruppo dei pari (quindi dei coetanei). In relazione a ciò è bene ribadire, infatti, come tale fenomeno spesso si diffonda grazie al realizzarsi di alcune dinamiche di gruppo che sottointendono una tacita osservazione della violenza in corso.
Come può agire la scuola in merito a tutto questo?
La scuola è l’agenzia educativa che più di tutte è schierata in prima linea nella lotta al bullismo. Le linee di orientamento infatti vincolano tale istituzione ad intervenire in qualsiasi situazione si venga a creare all’interno della stessa.
Nel prossimo scritto si analizzeranno i passi che questa istituzione può muovere quando si accerta un caso di bullismo.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi