Covid: no alle chiusure, diverse le proteste in Italia
Napoli – Si è conclusa senza incidenti la manifestazione tenutasi ieri contro le chiusure del Dpcm. Il corteo, al quale hanno partecipato circa duemila persone, ha fatto un lungo giro nelle strade del quartiere Vomero, violando l’orario del coprifuoco, fissato in Campania alle ore 23:00. I manifestanti hanno scandito urli e slogan contro il governatore della Regione Vincenzo De Luca e contro il premier Giuseppe Conte. Il numero dei manifestanti si è successivamente ridotto fino ad arrivare ad un centinaio di persone, che si sono fermate in piazza degli Artisti in modo pacifico e senza creare disordini come quelli accaduti nella città campana nei giorni precedenti.
Catania – Due bombe carta sono state lanciate ieri davanti la sede della Prefettura durante una protesta contro le chiusure disposte dall’ultimo Dpcm per contenere la diffusione del Covid-19. Le deflagrazioni, nonostante non abbiano causato nessun ferito, hanno generato un certo caos tra i manifestanti, facendo scattare uno scontro tra le varie anime dei partecipanti. Anche in questo caso però la manifestazione è avvenuta sotto l’occhio vigile di polizia e carabinieri, e non vi è stato alcun tipo di scontro.
Siracusa – Anche qui è avvenuta una manifestazione spontanea contro l’ultimo Dpcm: una protesta pacifica contro le chiusure imposte dal provvedimento e in particolare la chiusura dei ristoranti dalle ore 18 e quella totale di piscine e palestre. Tra i partecipanti decine di giovani.
Roma – Qui la protesta è montata venerdi in Piazza del Popolo, al centro della Capitale: alla mezzanotte, con lo scattare del coprifuoco, quando ai manifestanti è stato intimato di allontanarsi quest’ultimi hanno lanciato petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine. C’è stata una carica di alleggerimento e i facinorosi si sono dispersi verso piazzale Flaminio. Protagonisti dei disordini alcune centinaia di persone: ad indagare adesso è la Procura di Roma. Ad oggi, sono circa dieci le persone tra arrestati e denunciati dalla Polizia.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò