Nobel Economia 2020: Paul Milgrom e Robert B. Wilson vincono con “la teoria delle aste”
Non ce ne rendiamo quasi conto ma gran parte della nostra vita è regolata da aste che fissano i prezzi dei beni che usiamo e che regolano il modo in cui compriamo e vendiamo beni e servizi. È per aver studiato la teoria delle aste ma anche per aver ideato nuovi formati, in particolare per le aste usate negli anni 90 in Usa per l’assegnazione delle frequenze radio agli operatori di telefonia mobile che il premio Nobel per l’Economia 2020 è stato dato agli economisti americani Paul R. Milgrom, 72 anni, and Robert B. Wilson, 83 anni, entrambi professori della Stanford University, in California.
Premio Nobel per la «teoria delle aste»: le motivazioni
La motivazione del prestigioso riconoscimento assegnato dalla Banca di Svezia «per l’economia in memoria di Alfred Nobel» ai due economisti americani recita: «Le aste influenzano la nostra vita quotidiana e i vincitori di scienze economiche di quest’anno hanno migliorato la teoria delle aste e inventato nuovi formati di aste, a vantaggio di venditori, acquirenti e contribuenti in tutto il mondo». Wilson con i suoi studi ha mostrato «perché gli offerenti razionali tendono a fare offerte al di sotto della loro migliore stima del valore comune: sono preoccupati per la maledizione del vincitore, cioè di pagare troppo e perdere». Il premio conferito ai due professori è di 10 milioni di corone svedesi (1,14 milioni di dollari), metà ciascuno.
Il cuore del lavoro di Wilson e Milgrom consiste nello spiegare i meccanismi alla base delle aste sotto il profilo del venditore e dei partecipanti alle gare. Le aste esistono da sempre, fin dall’antica Roma, e oggi regolano buona parte della nostra vita, dagli acquisti di oggetti vari su Internet, per esemio le opere d’arte, fino al prezzo dell’elettricità, alle tariffe dei cellulari — che dipendono da quanto gli operatori di tlc hanno pagato per aggiudicarsi uno spettro di frequenze — al costo della raccolta dei rifiuti (che l’azienda locale si è aggiudicata in un bando pubblico, che non è altro che un’asta). Anche il costo del debito pubblico è legato a un’asta, dato che i Btp vengono collocati sul mercato al miglior offerente. Anche Google vende gli annunci pubblicitari che compaiono ad ogni ricerca sulla base di un’asta.
Il risultato dell’asta e i tre fattori fondamentali
Partendo dalla teoria dei giochi, Wilson e Milgrom hanno analizzato i comportamenti e le strategia di chi vende e compra a un’asta. E hanno scoperto che il risultato di un’asta (o di un appalto) dipende da tre fattori.
Innanzitutto dalle regole: il risultato sarà molto diverso se le offerte sono aperte o in busta chiusa, se si possono fare più offerte, se il prezzo che il vincitore dovrà pagare sarà il primo o quello del rilancio.
Il secondo fattore riguarda all’oggetto venduto all’asta: ha un valore diverso per ogni offerente o tutti lo valutano allo stesso modo?
Il terzo fattore riguarda l’incertezza: quali informazioni hanno i diversi offerenti sul valore dell’oggetto?
Questi fattori influenzano la strategia dell’offerente ma anche il comportamento di chi offre all’asta un bene, per ricavarne il prezzo più alto possibile.
Articolo a cura di Marco Luppi