Monster: “Il nuovo singolo di Normal”
Da venerdì 4 settembre è possibile ascoltare in radio e su tutte le piattaforme digitali “MONSTER”, il nuovo singolo di NORMAL.
“Monster” parla di come non mi sentissi capita e della voglia di rivalsa che avevo”, spiega Normal, poi continua: “Chi ha ascoltato già le mie canzoni sa che uno dei temi fondamentali di cui spesso parlo sono i miei sogni, e credo che il non sentirsi capiti e supportati da chi ti sta accanto sia ciò che può farti mollare se non sei abbastanza forte.
Ecco a voi la nostra chiacchierata. Buona lettura.
Ciao Normal e benvenuta tra le pagine di RivistaZoom. Da venerdì 4 settembre sarà in radio e su tutte le piattaforme digitali “MONSTER”, il tuo nuovo singolo. Raccontateci come nasce l’idea di questo nuovo progetto musicale?
Ciao, è un piacere essere qui con voi. Monster nasce da un momento di rabbia, dopo una lite con una persona a me molto cara. Ho usato i sentimenti di frustrazione, ira e amarezza e li ho messi tutti in questa canzone. Monster parla di come non mi sentissi capita e della voglia di rivalsa che avevo. Spesso le persone che ti vogliono bene possono nascondere “un mostro”, una parte negativa che inconsapevolmente tenta di distruggerti, pensando di agire per il tuo bene. L’amore che si prova non è mai assoluto, nasconde sempre delle ombre. Credo sia facile combattere con le critiche distruttive degli sconosciuti, ma non lo è quando arrivano da persone a noi vicine. Sta a noi capire che quel mostro non ci deve sopraffare, che tutti possono sbagliare, noi compresi, e accettare anche questa parte delle persone che amiamo. Solo così possiamo perdonare e non farci abbattere. Dal punto di vista tecnico invece Monster nasce dall’idea del doppio: inizia infatti con la voce principale sovrapposta ad un’altra più cupa e profonda, mostruosa. Il mostro sono appunto le idee negative che gli altri ci insinuano nella mente: il non essere abbastanza, l’essere deboli, non meritare il meglio.
Cito testualmente : “Monster” parla di come non mi sentissi capita e della voglia di rivalsa che avevo.” Raccontaci
Essere un’artista emergente nel 2020 non è facile, ancor di più se si ha una laurea in Neuroscienze nel cassetto. Richiede moltissimi sacrifici che spesso vengono fraintesi e non capiti fino in fondo. Spesso mi chiedono perché non faccio la neuropsicologa e basta, perché non mi “accontento” di avere un bel lavoro in cui posso anche aiutare le altre persone: ecco, per me questo bel lavoro che fa bene a me e agli altri è la musica. La passione va oltre il desiderio di “sistemarmi” e io non voglio semplicemente accontentarmi, voglio essere felice.
Spesso le persone che ti vogliono bene possono nascondere “un mostro”… Normal ha mai affrontato i suoi” mostri”?
I mostri li affronto ogni giorno, perché sono parte di me, come di tutti. Le idee e i pensieri negativi sono sempre pronti a farci star male, a farci mollare e a dubitare di noi stessi, sia che arrivino dall’esterno sotto forma di critiche, sia che nascano da noi stessi e dalle nostre insicurezze. Non si può essere sempre felici, sicuri di sé e positivi, anche perché senza questi momenti di crisi non avremmo mai l’impulso di cambiare e migliorarci. L’importante è cosa ci fa una persona con questa negatività: io ho la grande fortuna di avere la musica dalla mia parte, è quella la mia arma contro i miei mostri.
Lo pseudonimo NORMAL cosa vuole rappresentare?
Ho pensato a lungo al mio nome d’arte e non è stato facile trovarlo. Non trovavo nulla che sentissi mio e che mi rappresentasse veramente. Capire chi si è non è facile. Un giorno, parlando di questi dubbi con un mio caro amico, è uscito questo nome. Mi ha detto: “Perchè non Normal? Tu sei normale, una ragazza con una passione, come tante, ma sei anche un’artista e gli artisti non lo sono per definizione. E poi cos’è normale al giorno d’oggi? Non è facile definirlo.” Questa conversazione è stata una rivelazione, ho sentito il nome subito mio, e sapevo di aver trovato quello giusto finalmente.
Articolo a cura di Rosa Spampanato