Arriva l’ufficialità: le scuole riapriranno il 14 settembre
È stato compilato solo poche ore fa un aggiornamento del Cts che pone le basi per preparare la riapertura delle scuole il 14 settembre. Frutto di una trattativa che si è protratta per settimane in diverse conferenze Stato-Regioni, il testo del piano scuola 2020/2021 è pronto per la firma.
A bloccare l’accordo all’ultimo minuto ci ha pensato però il governatore Vincenzo De Luca, dunque regioni e governo si dovranno necessariamente rivedere la settimana prossima per tentare finalmente l’approvazione. La resistenza del presidente della Regione Campania è dovuta dall’ombra del voto per le elezioni regionali fissate al prossimo 20 settembre. Per questo, e anche per la necessità di prolungare la stagione turistica, il giorno di inizio lezioni era stato contestato.
Oggetto di interesse sono però tutte le nuove norme che il sistema scolastico italiano dovrà adottare a partire dal 14 settembre, giorno prescelto per l’inizio dell’anno scolastico. Le linee guide in tema sicurezza hanno come punto di partenza il documento del Cts del 28 maggio scorso: la mascherina rimane dunque confermata tanto negli spazi comuni quanto in classe seduti al banco. Su richiesta dei Governatori è stato però inserito un aggiornamento a riguardo: il Comitato tecnico scientifico infatti si riserva la possibilità di tornare sull’argomento prima dell’avvio dell’anno scolastico, poiché, qualora la situazione lo permettesse, la mascherina potrebbe essere tolta una volta seduti al banco.
La distanza interpersonale rimane di un metro, da mantenere in tutte le aree della scuola: in corridoio, in cortile, così come tra gli stessi banchi in aula. Per questo motivo la ministra Azzolina ha chiesto un miliardo di euro da spendere per piccoli interventi di edilizia in tutti negli edifici scolastici che ne avessero bisogno, una modalità per rendere adatte le aule al rispetto di tale norme. Inoltre, si è pensato anche di spezzettare le classi in più turni per dividere i ragazzi in gruppi e garantire a tutti il ritorno alla lezione in presenza.
La distanza interpersonale rimane di un metro, da mantenere in tutte le aree della scuola: in corridoio, in cortile, così come tra gli stessi banchi in aula. Per questo motivo la ministra Azzolina ha chiesto un miliardo di euro da spendere per piccoli interventi di edilizia in tutti negli edifici scolastici che ne avessero bisogno, una modalità per rendere adatte le aule al rispetto di tale norme. Inoltre, si è pensato anche di spezzettare le classi in più turni per dividere i ragazzi in gruppi e garantire a tutti il ritorno alla lezione in presenza.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò