La famiglia è la patria del cuore.
La famiglia è la patria del cuore.
(Giuseppe Mazzini)
Come già visto nei precedenti scritti l’apprendimento viene considerato come un processo continuo di acquisizione di conoscenze che facilitano l’inserimento di un individuo nell’ambiente in cui vive.
Per meglio comprendere cosa si intende con il richiamo all’ambiente di appartenenza del soggetto è bene soffermarsi sul concetto di società, la quale può essere intesa come uno spazio organizzato secondo regole che facilitano il rapporto con gli altri. L’obiettivo è, infatti, quello di vivere insieme, nel miglior modo possibile.
I vari processi di socializzazione iniziano a svilupparsi nel bambino già dalla prima infanzia e il primo ambiente con cui essosi relaziona è quello famigliare. La famiglia, infatti, offre uno primo spiraglio di contatto con il mondo e con gli altri.
Le modalità con cui i membri del nucleo famigliare si relazionano con la società influenzano, di conseguenza, anche il futuro approccio dell’infante con la stessa, perché incidono sullo sviluppo della personalità del bambino mediante la trasmissione di valori e norme.
A seconda, quindi, del modello educativo adottato dai genitori (e dalle altre figure di riferimento) si riscontrano diversi tipi di comportamenti infantili.
Nella presente trattazione se ne analizzano tre:
Il primo è classificato come uno stile repressivo, in cui a prevalere sono l’obbedienza assoluta del bambino al genitore e il rispetto dell’ordine. Crescere in un ambiente con scarso dialogo e confronto porterà l’infante a sviluppare più facilmente visioni del mondo statiche, con assenza di creatività e di autonomia; senza sviluppo di competenze sociali.
Il secondo si configura, invece, all’opposto del primo e si classifica come stile indulgente e permissivo. Il genitore si mostra tollerante e rispettoso dei bisogni del figlio, ma, al tempo stesso, esigente nei confronti delle aspettative di maturazione dello stesso. Un approccio di questo tipo porterà l’insorgenza di comportamenti aggressivi e poco inclini a valorizzare un buon rapporto con l’altro.
L’ultimo modello di riferimento definisce uno stile autorevole, in cui i genitori chiariscono fin da subito l’esistenza di diritti e doveri che possono essere conquistati attraverso la sperimentazione autonoma ed il confronto diretto. Il dialogo è assunto come punto di svolta che tende a sfociare in ragionamenti costruttivi per l’infante; il quale svilupperà solide competenze sociali e non solo.
Concludendo, il ruolo svolto dalla famiglia si pone alla base dello sviluppo della persona. È molto importante cercare di creare un’ambiente che sia favorevole ad uno sviluppo positivo del bambino, che sarà, in questo modo, un’abile cittadino del mondo.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi