Un concerto non è mai solo un concerto!
La musica ha il potere di unire le persone e, alcune volte, riesce a farlo per sempre. Oggi vorrei parlarvi delle amicizie nate sotto ad un palco. Io sono una di quelle che appena ha qualche soldo in tasca e dei giorni liberi, parte e va ad un concerto che sia vicino o lontano casa. Negli anni, ho avuto la fortuna di vederne moltissimi.
Di solito si arriva la mattina presto per assicurarsi la prima fila e, nonostante il caldo e il sonno, è pieno di gente pronta a cantare a squarciagola. Davanti alle lunghissime ore che ti separano dall’inizio dell’esibizione ti accomodi a terra e inizi a parlare con le persone che hai accanto e pian piano si crea un gruppo. Quale posto migliore della fila per fare amicizia? Si parte con il classico “ Vuoi giocare a carte con noi?” e si finisce con il diventare migliori amici raccontandosi aneddoti sulle proprie avventure da fan.
Così, con il passare delle ore si crea un’alleanza tra voi, dalla conquista della transenna allo scambio di foto e video, fino a diventare la spalla su cui piangere una volta terminato il concerto. Dopo un’esperienza così forte come questa, un legame quasi indissolubile ormai vi lega: resterete in contatto, sarete compagni d’ansia ad ogni annuncio della vostra band preferita e vi rincontrerete al prossimo evento o, perché no, anche prima.
Tutte le volte, infatti, ogni concerto sembra una grande riunione di famiglia tra individui completamente diversi e inizialmente sconosciuti, con abitudini diverse, venuti da paesi diversi, con vestiti diversi e con storie diverse; tutti a guardare un unico palco, tutti ad aspettare la stessa musica. Si dice che le persone con gli stessi gusti musicali non facciano fatica a fare amicizia e che, la maggior parte delle volte, sia un rapporto forte e che dura nel tempo!
Articolo a cura di Martina Nardoni