Coronavirus, Conte: «Chiuse tutte le attività produttive non necessarie.»
Davanti alla crescita impressionante di decessi e contagi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di «compiere un altro passo» e di inasprire, di nuovo, le regole per la cittadinanza, almeno fino al 3 aprile.
E’ arrivato nella tarda serata di Sabato 21 Marzo l’annuncio tanto atteso del Presidente del Consiglio. «Siamo di fronte alla più grave crisi che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova», ha detto il premier, prima di annunciare la decisione di «chiudere, in tutta Italia ogni attività produttiva non strettamente necessaria, non cruciale».
Il premier, durante il suo messaggio alla Nazione, non ha spiegato nel dettaglio quali saranno le attività chiuse, ma ha specificato che non chiuderanno i supermercati e i negozi di alimentari (chiedendo di non correre ad accaparrarsi generi alimentari: «Invito tutti a mantenere la massima calma»), né le farmacie. Saranno garantiti però i «servizi pubblici essenziali»: ok a «servizi postali, assicurativi, finanziari, ai trasporti».
Quelle messe in atto, ha detto il Premier, sono «misure severe, ne sono consapevole: ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi».
Conte ha ricordato inoltre che quelle varate sono misure «che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti», e ha spiegato che, con queste decisioni, viene rallentato il «motore produttivo del Paese: ma non fermato. Lo Stato c’è, il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa».
Articolo a cura di Marco Luppi