COSA DOVETE RECUPERARE DEL 2019!

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JOKER: Todd Phillips dirige un cinecomic crudo e dall’anima nera, trascinato da un Joaquin Phoenix in stato di grazia e dalla colonna sonora melanconica della violoncellista islandese Hildur Gudnadottir (entrambi Premio Oscar).

Arthur Fleck è un abitante della degradata Gotham City degli anni ’80, dove vige un’aspra selezione naturale che avvantaggia i più ricchi (e i più cattivi a quanto pare).

Arthur soffre di depressione e di un disturbo che gli provoca improvvisi attacchi di risate, soprattutto nei momenti di maggior tensione emotiva.

Tutto ciò non fa che allontanarlo da una società da cui si sente già empaticamente distante ed il punto di riferimento costituito dalla madre Penny è un’ancora in un oceano di follia.

Costato poco più di 50 milioni di dollari, il film è stato anche un enorme successo al botteghino, frantumando la barriera del miliardo.

PARASITE: La famiglia Kim vive in un seminterrato, svolgendo lavori temporanei a basso costo e cercando di racimolare opportunità, anche le più piccole, provenienti dalla città che li sovrasta (come un Wi-Fi funzionante).

La conoscenza della facoltosa famiglia Park cambierà loro la vita.

Vincitore della Palma d’Oro a Cannes, dell’Oscar al miglior film straniero e al miglior film (prima volta nella storia per un lungometraggio non in lingua inglese), Parasite è davvero il film dell’anno.

Bong Joon-ho porta nel mondo il meglio che il cinema sud-coreano ha da offrire e questo basta per fare strike.

Una sceneggiatura corposa e ricca di dialoghi si affianca ad una regia semplice e versatile (anch’essa Premio Oscar), in grado di traghettare l’opera attraverso i numerosi cambi di genere che la contraddistinguono passando dalla commedia, al dramma, fino al thriller che preme sull’acceleratore della violenza.

Performance attoriali di altissimo livello per interpreti per lo più sconosciuti al grande pubblico rendono il viaggio dei protagonisti ancora più credibile ed immersivo.

Articolo a cura di Vittorio Cecere

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