Sicurezza sul lavoro: informazione e sensibilizzazione i due elementi determinanti per la prevenzione degli infortuni.
FONDAMENTALE IL RUOLO DEGLI ORGANI DI VIGILANZA E DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA NEL DIFFONDERE UNA CULTURA DI SALVAGUARDIA E PROTEZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO.
Anche l’anno che si è appena chiuso ha fatto rilevare non pochi infortuni sui posti di lavoro, facendo accendere ogni volta i riflettori sull’argomento sul quale, però, passata l’emozione del momento ricade la solita cortina di indifferente silenzio.Eppure la tutela della vita resta una priorità assoluta, anche sul posto di lavoro, ma i dati che emergono dalle ultime statistiche sono allarmanti: è una piaga sia a livello provinciale sia nazionale. Alcuni numeri: nel 2018 Latina è risultata la prima provincia del Lazio, dopo Roma, con oltre 3500 infortuni denunciati. Inoltre, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Statistico Consulenti del Lavoro, se focalizziamo la lente sul biennio 2017-2018, gli infortuni con esito mortale, ogni mille incidenti denunciati nella provincia di Latina sono 1,43 % (57esima posizione tra le province italiane).
Indipendentemente dai numeri, resta inaccettabile il fatto che si possa perdere la vita sul posto di lavoro, pertanto, resta viva la necessità di sensibilizzare. Quando si parla di infortuni sul lavoro sono certamente diverse le variabili e gli aspetti da dover tenere in considerazione: tra le cause principali di infortuni vi è anche l’assenza di informazione e di formazione dei lavoratori. In quest’ambito, truffe, furbizie, raggiri o il proliferare di contratti a breve durata fungono da motore di accelerazione di rischio, poiché le imprese hanno uno scarso interesse a investire nella formazione sulla sicurezza di lavoratori che, nel giro di pochi mesi, non saranno più alle loro dipendenze. La protezione dei lavoratori contro incidenti e malattie professionali non può essere ottenuta, pertanto, solo attraverso il potenziamento dell’attività ispettiva, essa richiede anche la diffusione di una cultura della sicurezza.
Occorre formare e sensibilizzare i lavoratori per adottare comportamenti sani e sicuri negli ambienti di lavoro, rendendoli consapevoli del proprio ruolo e dei rischi che comporta: ci deve essere un cambiamento sia nei comportamenti che nell’atteggiamento; è qui che entra in gioco il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza che assume un ruolo cardine all’interno delle aziende in quanto è chiamato a mettere in atto azioni volte a favorire il dialogo tra azienda e lavoratori su questo tema. Il RLS, oltre a collaborare con l’azienda per migliorare la qualità del lavoro, ascoltare problematiche e segnalazioni sollevate dai dipendenti, presenziare le riunioni periodiche, controllare l’effettiva realizzazione degli interventi richiesti ed avere un rapporto diretto con gli organi deputati al controllo, deve mostrare un costante aggiornamento sulle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Come si pongono gli organi di vigilanza rispetto allo scenario attuale? Negli ultimi anni l’Inail ha sottoscritto una convenzione con Ministero del Lavoro, Ispettorato nazionale del lavoro e Inps per lo scambio di informazioni utili alla programmazione e allo svolgimento dell’attività di vigilanza; un primo passo verso un controllo integrato. Certo, le statistiche dell’ultimo periodo restano allarmanti, dunque, quanto è stato fatto non è bastato.
Articolo a cura di Diego Rocci