Uno strumento musicale può cambiarti la vita!
Imparare a suonare uno strumento è come studiare una lingua nuova: può sembrare molto difficile all’inizio, però una volta che si comincia, difficilmente si smette.
Sono diverse le ricerche che dimostrano che fa molto bene ai bambini e agli adulti ma può essere utile anche per i pazienti con traumi. Il filosofo cinese Confucio disse che “La musica produce un tipo di piacere di cui la natura umana non può fare a meno”, infatti suonare ha molti benefici. Il compositore canadese Michael Matthews ne ha individuati diciotto, ma i seguenti sono quelli più importanti:
Migliora le capacità cognitive: Suonare regolarmente influenza le parti del cervello che controllano le capacità motorie, l’udito, la memorizzazione di informazioni sonore e la memoria.
Rende più intelligenti: Il lavoro che c’è prima della riproduzione di un brano ha effetti positivi sulle capacità cognitive delle persone.
Migliora le capacità organizzative e le prestazioni lavorative: Coloro che imparano a suonare uno strumento da piccoli, avendo come obiettivo quello di migliorare il prima possibile, imparano ad organizzarsi in modo da apprendere più velocemente.
Migliora le abilità in matematica: Studiare il tempo, il ritmo e gli spartiti musicali comprende lo studio delle note e della loro durata. Questo necessita l’applicazione di alcune formule matematiche e logiche.
Allevia lo stress: La possibilità di suonare quando e dove si vuole è un modo costruttivo per esprimere le proprie emozioni e sfogarsi, è come avere un anti-stress sempre a portata di mano.
Migliora l’autostima e allontana la timidezza: Più esibizioni si fanno, più si acquisisce sicurezza in se stessi e passa la paura del palcoscenico.(a capo x due volte)
Promuove la socializzazione e l’armonia con gli altri: Suonare in una band permette di imparare a condividere i momenti della propria vita con altre persone e quindi a comunicare con loro.
Non dobbiamo essere necessariamente portati, perché la musica fa bene a tutti. Infatti, l’importante è dedicarsi a quest’attività con costanza, senza dimenticare la cosa principale, il divertimento.
Articolo a cura di Martina Nardoni