APPRODA A LATINA LA MOSTRA DELL’ARCHIVIO STORICO FAI CISL –

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CISL LATINA: L’IMPORTANZA DI UNO SCATTO CHE RACCOGLIE L’ESSENZA DEL PASSATO

E’ stata inaugurata lunedì 13 febbraio a Latina presso il Circolo Cittadino “Sante Palumbo”, la mostra fotografica “Archivi aperti: la storia del lavoro per immagini. Lavoratori e lavoratrici della terra nel Novecento”. Il progetto raccoglie una selezione di 50 foto e documenti inediti sui lavoratori della terra nel Novecento, immagini che narrano il lavoro e il movimento sindacale nel settore agricolo e del tabacco dagli anni ’50 agli anni ’90. Tale progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Lazio, l’esposizione racconta attraverso le immagini soprattutto il lavoro femminile, i momenti di lotta e gli strumenti di comunicazione tramite volantini e manifesti digitalizzati, nonché l’esposizione degli originali di maggior pregio, sintesi del lavoro di schedatura, digitalizzazione  del patrimonio archivistico della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, che gestisce e tutela l’Archivio Storico Fai Cisl e la Biblioteca Silvio Costantini. All’esposizione erano presenti il Segretario Generale Cisl Latina Roberto Cecere e il Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota, il Segretario Generale Cisl Latina, Islam Kotb, quest’ultimo ha sottolineato come “sia importante e significativo ospitare questa mostra nel nostro territorio, che è a prevalente vocazione agricola”. Commenta il Segretario Generale della Cisl Latina, Roberto Cecere: “ Portare la  mostra fotografica a Latina, che rappresenta il cuore della storia dell’agricoltura del territorio, significa immaginare il grande sforzo delle generazioni passate, ovvero i nostri nonni che hanno, con il loro lavoro e sacrifici, reso possibile rendere fertile un terra storicamente paludosa. La fotografia  è quella sensazione che ti colpisce subito, va oltre la sequenza cinematografica, perché arriva prima di un ragionamento e guardandola ti fa immergere in uno spaccato temporale, coinvolgendoti in un passato senza tempo. Fotografie che raccontano un passato fatto di grandi lotte, conquiste e scioperi per rivendicare dignità ed un salario dignitoso, temi che ancora oggi sono al centro delle esigenze dei lavoratori. Crediamo che sia indispensabile portare l’intera mostra all’interno delle scuole e per questo che proponiamo  il 29 marzo 2023 l’istituto agrario di Latina (I.I.S. San Benedetto) che rappresenta la continuità culturale di questo settore cosi importante. La memoria deve essere raccolta dalle nuove generazioni per  poter far fronte al presente e progettare il futuro”. A seguire gli interventi di Vincenzo Conso, Presidente Fondazione Studi e Ricerche Fai Cisl, di Giovanna Baldi, Responsabile dell’Archivio Storico e Biblioteca “S.Costantini” e del Prof. Antonio Macchia dell’Università di Teramo che ha ricordato l’importanza del patrimonio archivistico per ripercorrere la storia di un’organizzazione e l’evoluzione nel mondo del lavoro. Il complesso archivistico raccolto dalla Fai Cisl è costituito da circa 1300 faldoni, 400 supporti multimediali e un patrimonio fotografico di 10 mila tra foto stampate, digitali e diapositive. L’Archivio è stato dichiarato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio come “di interesse storico particolarmente importante”, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Dal 2021, grazie alla sinergia con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, la campagna di analisi degli archivi conservati presso la Fondazione del sindacato ha consentito la raccolta di documenti prodotti dal secondo dopoguerra da lavoratori e lavoratrici agricoli rendendo il proprio patrimonio accessibile, consultabile e pienamente a disposizione di studiosi e ricercatori. “Questa mostra – conclude il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota – La mostra fotografica rappresenta la base dei nostri valori, solidarietà,partecipazione, centralità della persona, protagonismo di un sindacato di dialogo ma anche di lotta, autonomo e democratico. Valorizzare le nostre radici è un dovere per il ruolo e le responsabilità che ogni giorno esercitiamo e che i nostri associati ci assegnano per fare la nostra parte. Curare il senso della storia è un percorso  doveroso per la memoria collettiva e per tramandare il significato di molte battaglie e conquiste sindacali ottenute al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.

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