LAVORATORI DELLA TERRA NEL NOVECENTO: A LATINA LA MOSTRA DELL’ARCHIVIO STORICO FAI CISL

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L’esposizione raccoglie 50 immagini inedite dagli anni ’50 agli anni ’90. Inaugurazione lunedì 13 febbraio presso il Circolo Cittadino “Sante Palumbo”.

Sarà inaugurata lunedì 13 febbraio a Latina presso il Circolo Cittadino “Sante Palumbo”, in Piazza del Popolo n.2, la mostra fotografica “Archivi aperti: la storia del lavoro per immagini. Lavoratori e lavoratrici della terra nel Novecento”. Il progetto raccoglie una selezione di 50 immagini che narrano il lavoro e il movimento sindacale nel settore agricolo e del tabacco dagli anni ’50 agli anni ’90. Realizzata con il contributo della Regione Lazio, l’esposizione racconta attraverso le immagini soprattutto il lavoro femminile, i momenti di lotta e gli strumenti di comunicazione tramite volantini
e manifesti digitalizzati, nonché l’esposizione degli originali di maggior pregio, sintesi del lavoro di schedatura, digitalizzazione e metadatazione del patrimonio archivistico della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, che gestisce e tutela l’Archivio Storico Fai Cisl e la Biblioteca Silvio Costantini.
All’inaugurazione interverranno Onofrio Rota, Segretario Generale Fai Cisl, Antonio Macchia, Docente Storia Relazioni Internazionali – UniTE, Vincenzo Conso, Presidente della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche e Giovanna Baldi, responsabile dell’Archivio Storico Fai Cisl e Biblioteca
Silvio Costantini. Porteranno i loro saluti Roberto Cecere, Segretario Generale della CISL Latina e Islam Kotb, Segretario Generale della FAI CISL Latina. L’evento di inaugurazione si terrà alle ore 9.30; l’esposizione rimarrà accessibile gratuitamente al
pubblico fino alle ore 18.00. Il complesso archivistico raccolto dalla Fai Cisl è costituito da circa 1300 faldoni, 400 supporti multimediali e un patrimonio fotografico di 10 mila tra foto stampate, digitali e diapositive. L’Archivio è stato dichiarato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio come “di interesse storico particolarmente importante”, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Dal 2021, grazie alla sinergia con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, la campagna di analisi degli archivi conservati presso la Fondazione del sindacato ha consentito la raccolta di documenti prodotti dal secondo dopoguerra da lavoratori e lavoratrici agricoli rendendo
il proprio patrimonio accessibile, consultabile e pienamente a disposizione di studiosi e ricercatori. “Con questa mostra – spiega il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota – l’archivio esce al di fuori dei propri spazi per raccontare una storia di emancipazione: quella di tante donne e tanti uomini che attraverso il lavoro e il sindacato hanno realizzato sé stessi e le proprie famiglie e contribuito enormemente alla ricchezza e alla democrazia nel nostro Paese. Una storia di conquiste, che serve anche a mobilitarci oggi, a farci sperare in un futuro migliore, a ideare un progresso
possibile, a coltivare una crescita da declinare al bene comune e alle nuove sfide per la sostenibilità ambientale, economica e sociale”. “Vogliamo aprire soprattutto ai più giovani uno scrigno sociologico, antropologico ed etnografico – conclude Rota – che ben poche altre testimonianze
possono restituire, con uno spaccato della storia dell’Italia rurale e agricola, di borghi e aree montane, di fabbriche, territori affrancati, dal dopoguerra in poi, dal degrado, dallo sfruttamento e dalla povertà”.

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