«LAVORO E NON SOLO…». SU LAZIO TV IL NUOVO FORMAT SU LAVORO, GIOVANI E ORIENTAMENTO
CECERE «UNO STRUMENTO PER AIUTARE I GIOVANI NEL DISTRICATO MONDO DEL LAVORO»
«Lavoro e non solo..», è il nuovo programma settimanale, in onda ogni martedì in prima serata su Lazio Tv, dedicato ai temi del lavoro, ai giovani, all’orientamento, con rappresentanti del mondo delle imprese, dei lavoratori, del mondo della scuola, e uno spazio dedicato alle offerte di lavoro, selezionate dalle agenzie di somministrazione, provenienti dalle aziende e dalle piccole e medie imprese del territorio. L’idea di questo programma, ha spiegato il conduttore Egidio Fia, nel corso della prima puntata di martedì scorso, è nata da un’idea maturata insieme a Roberto Cecere, segretario generale della Cisl Latina. «L’idea di questo format – ha detto Cecere – si è sviluppata in maniera del tutto spontanea: occupandomi da anni di tematiche lavorative, e incontrando tanti giovani che cercano un lavoro, abbiamo pensato di offrire loro un servizio, uno strumento, per aiutarli ad incrociare quelle aziende alla ricerca di profili professionali che possono coprire la loro domanda. Ha proseguito Cecere – “il lavoro si cerca ancora con il passaparola, mentre abbiamo siti web pieni di offerte, e professionalità che non sanno come collocarsi. Allora abbiamo pensato di iniziare a dare delle indicazioni su come cercare il lavoro.
Durante questo percorso che abbiamo inaugurato su Lazio Tv ci auguriamo di trovare tanti operatori che offrono lavoro, corsi di formazione, tant’è che coinvolgeremo anche le scuole». Nel corso della prima puntata ospiti in studio anche alcuni alunni dell’Istituto Vittorio Veneto Salvemini di Latina, accompagnati dalla preside Marina Rossi. «I giovani – ha aggiunto Cecere – devono essere messi in un sistema di responsabilizzazione, solo così è possibile far emergere le loro qualità migliori. Anche perché è nell’età giovanile che si progetta il futuro, e non è vero che il lavoro si cerca o si ottiene solo con la raccomandazione. Il lavoro si cerca anche con la professionalità, mettendo nella cassetta degli attrezzi tutto ciò che serve per affrontare un percorso di vita lavorativa. Siamo in un periodo storico – è stata la riflessione del segretario generale – dove sta tramontando un vecchio modello di lavoro, senza che ne sia subentrato uno nuovo.
Le persone rincorrono ancora un posto fisso, che però non c’è più. Oggi quando uno entra in un posto di lavoro deve pensare anche a possibili alternative per una seconda vita lavorativa in un contesto diverso, dal punto di vista fisico e professionale. Siamo in un periodo di forte flessibilità e bisogna essere pronti ad affrontare nuove esperienze lavorative che il mercato richiede. E’ciò che accade da settant’anni nel nord Europa, dove grazie ad una serie di politiche attive incentrate sulla formazione dei lavoratori, quando chiude un’azienda non è un lutto come invece avviene da noi in Italia. In Paesi come la Germania, l’Olanda, quando un’azienda chiude si prendono i lavoratori, si avviano verso percorsi seri di riqualificazione, si fanno investimenti e si creano nuove realtà produttive. E’ necessario – ha poi concluso Cecere – usufruire di politiche attive che tengano conto dei cambiamenti che interessano da tempo il mondo del lavoro e vengano adottate politiche funzionali ai nuovi tempi per affrontare le sfide di un mercato sempre più globale».
La Redazione