MISS MARX
Eleanor Marx, detta Tussy, è la minore delle tre figlie del padre del socialismo, Karl Marx.
Tussy, è una donna moderna, cresciuta nello studio paterno, fra letterine a Babbo Natale e discorsi filosofici. Alla morte del padre, la giovane donne eredita la lotta per il miglioramento delle condizioni lavorative della classe operaia, diventando la maggiore esponente del socialismo e compiendo numerosi viaggi insieme al compagno, Edward Aveling. Un ritratto che mostra la vita politica e privata di Miss Marx.
“Miss Marx” è l’ultimo film di Susanna Nicchiarelli, vincitrice della sezione Orizzonti nel 2018 con “Nico, 1988”, tornata alla Mostra del cinema di Venezia con un lungometraggio che sfida i modelli convenzionali del genere biografico. Uscito nelle sale nel settembre 2020, distribuito dalla 01 Distribution, e ora disponibile su AmazonPrime a pagamento.
“Miss Marx” si distingue soprattutto per una fotografia calda e inclusiva, che trasmette familiarità e coinvolge lo spettatore, rendendolo partecipe dell’attiva vita di Eleanor. Bellissime le scenografie e i costumi, che testimoniano un attento studio per la ricostruzione storica.
Non ultima, la scelta della colonna sonora che si svincola dalla narrazione e dal contesto storico, accendendolo con note rock punk. Ciò crea un filo invisibile fra il personaggio e il pensiero di Miss Marx e i movimenti dei primi anni ’70.
Vince ai David di Donatello per “Miglior Produttore”, “Miglior Costumista” e “Miglior Colonna”.
Approfondendo di più la trama, la Nicchiarelli, che ha curato anche la sceneggiatura, sceglie di restituire la storia di Eleanor senza addentrarsi nei meandri del melodrammatico. Viene fornito un ritratto della donna, dell’attivista politica, della scrittrice e traduttrice Miss Marx, ma che rimane “esterno”. Ci mostra Tussy anche nelle sue fragilità, alle prese con l’amore per un uomo, Edward Aveling, attivo sostenitore del socialismo, ma incapace di gestire il denaro che lo porterà spesso a indebitarsi, mettendo in imbarazzo l’orgogliosa e parsimoniosa compagna.
Sicuramente, il finale lascia di spiazzo lo spettatore, sia esso un conoscitore della biografia di Eleanor sia che ne sia completamente all’oscuro. È un lampo a ciel sereno, che può lasciare a bocca asciutta perché il desiderio di avere una risposta al grande interrogativo è impellente. È una domanda a cui Susanna Nicchiarelli ha scelto di non dare una risposta. C’è molto rispetto in questa scelta di scrittura, che non gioca con l’universo emotivo di un personaggio storico che non è il frutto dell’immaginazione. Piuttosto si disseminano degli indizi. Esemplare il dibattito fra Tussy, Edward e Olive Schreiner riguardo a una rivisitazione de “Casa di bambola” di Ibsen, appena messa in scena dai due innamorati. Centro del dibattito l’oppressione che Nora – la protagonista della piéce teatrale – vive all’interno della vita quotidiana col marito, il dottor Helmer, motivo per cui sceglie di andarsene di casa. Nella rivisitazione scritta da Eleanor e Israel Zangwill, Nora sceglie di commettere suicidio per liberarsi e liberare il marito.
Al centro della narrazione di “Miss Marx”, infatti, c’è il rapporto d’amore fra Elenaor ed Edward Aveling, che costituisce il punto debole della donna. Seppure Tussy si batta per gli oppressi, come spesso accade, non è in grado di farlo per se stessa. Affascinata dall’intellingenza del politico inglese, se ne innamora e insieme condividono molti dei viaggi compiuti per diffondere il pensiero marxista. Mano a mano che trascorreranno gli anni, Tussy si renderà conto dell’inaffidabilità di Edward, che più volte la deluderà e metterà in imbarazzo. Tuttavia, “Miss Marx” non è il solito film su un amore infelice, ma piuttosto un racconto biografico con l’impronta personale della regista solo sulle scelte di regia. In conclusione, “Miss Marx” è un film di ottima visione, che restituisce un tassello di storia significativo per la ricostruzione di quelle figure che hanno gettato le fondamenta della società odierna.
VOTO 8/10
Articolo a cura di Sara Paterniani