Italia, gioisci: sei in finale!
Dopo la lotteria dei rigori gli Azzurri hanno staccato il pass per la finalissima di Wembley la prossima domenica. Stasera Inghilterra-Danimarca, che svelerà l’avversario da affrontare nell’ultimo atto
Erano mesi che non si vedevano scene di gioia di questo tipo. Abbracci, urla e festeggiamenti: è stata una lunga notte quella appena trascorsa. Grazie alla vittoria dell’Italia nel campionato europeo di calcio, il Belpaese è tornato a vivere una serata di spensieratezza come non si vedeva da tempo. E non è finita qui. Domenica, ore 21, la squadra di Roberto Mancini è attesa dalla finale del torneo: la sfidante sarà una tra Danimarca e Inghilterra, ma l‘Italia vista ieri non deve temere nessuno. Sognare, finalmente, si può.
Dopo 90′ minuti colmi di tensione e concentrazione, durante i quali al gol di Federico Chiesa ha risposto Alvaro Morata con la rete dell’1-1, i seguenti tempi supplementari sono scivolati via con un solo pensiero nella mente degli italiani: i temutissimi calci di rigore. Quei tiri dagli 11 metri che tante volte ci hanno regalato delusioni – ma anche gioie, basti pensare al Mondiale del 2006 – questa volta ci hanno sorriso: dopo lo spavento iniziale per il penalty mancato da Locatelli, la parata di Donnarumma su Morata e il rigore finale di Jorginho ci hanno regalato la vittoria finale e l’accesso alla finale, la quale si disputerà sempre nello splendido impianto di Wembley, Londra, tra appena 5 giorni.
Nelle città italiane non sono mancati i caroselli e i festeggiamenti, anche a Latina, dove centinaia di cittadini si sono riversati per le strade con maglie, bandiere, e un solo grido: «Forza Azzurri!». In attesa che arrivi il prossimo ed ultimo match del torneo, questa squadra ha già ottenuto la sua vittoria più grande: quella di regalare attimi di spensieratezza, ottimismo ed euforia agli italiani, attanagliati nei mesi scorsi dalle più disparate problematiche, virus su tutte. Se alzeremo il trofeo o meno dipende solo dai nostri ragazzi, ma intanto noi gli siamo già grati: l’Italia è tornata a sorridere.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò