Unità e frammentazione come facce di una stessa medaglia.
Velocità. È questa la parola chiave che caratterizza oramai le nostre vite quotidiane; essere veloci vuol dire “stare al passo” con una società che cresce sempre più, vuol dire affrontare ogni giorno una notevole mole di informazioni che ci investe in ogni ambito del quotidiano. Succede anche che molte volte, presi dalla frenesia, tendiamo a non renderci conto di quanto tutto questo ci porti quasi a perdere la tanto ambita strada che vogliamo a tutti i costi seguire.
Uno scenario di questo tipo, solitamente, rappresenta la modalità che gli adulti, in quanto tali, mettono in atto per vivere; eppure non di rado questo stesso discorso può essere traslato anche alla modalità che adottano i bambini. Vediamo allora come la scuola può aiutarli a trovare i dovuti riferimenti all’interno di una sempre più pressante molteplicità.
Dunque, prima di affrontare il discorso vi è da compiere una breve riflessione a riguardo. La velocità e il dinamismo personale sopra citato non deve intendersi secondo un’ottica negativa, perché è semplicemente il risultato di trasformazioni sociali, e non, che si sono pian piano create nel corso del tempo e della storia. Ciò che forse non è ancora ben chiaro ai più è che la famiglia, così come la scuola, ad oggi non devono evitare questo problema, ma, bensì, fornire i giusti strumenti affinchè i bambini di oggi e di conseguenza gli adulti di domani, possano capire come potersi organizzare all’interno di un universo come questo.
L’unità nell’insieme è data soprattutto dallo sviluppo di capacità logiche e deduttive che possono svilupparsi nell’ambiente scolastico solo se questo è predisposto ad un loro insediamento. In questo senso, si predilige la costruzione della lezione insieme al gruppo classe con cui si lavora. I bambini devono essere continuamente stimolati al ragionamento grazie ad una serie di domande. Quelle che personalemente cerco di porre ogni giorno agli alunni sono rivolte ai loro pensieri più diretti; dunque il “tu che pensi?” assume un carattere di assoluta importanza affinchè tutti capiscano di poter partecipare alla co-costruzione di un sapere comune.
Inoltre, per l’alunno è molto importante sapere che il docente terrà sempre in grande considerazione le sue idee e i suoi pensieri per cui sarà lui stesso a voler ricercare il sapere. Questo di conseguenza lo porterà a sentirsi anche come una fonte di sapere per gli altri sviluppando in lui l’abitudine a porsi continue domande. Le domande sono alla base della crescita e alla base della vita affinchè l’individuo sia un essere pensante e consapevole di sé stesso.
Articolo a cura di Ilaria Genovesi