Renzi ritira le ministre dal governo: “Crisi aperta da mesi, non da noi. Il Premier Conte: “Grave responsabilità di Iv. Danno al Paese”
Alla fine è scoppiata crisi. Dopo settimane di minacce Matteo Renzi ritira le sue due ministre e il suo sottosegretario dal governo di Giuseppe Conte. Lo fa il giorno dopo l’astensione di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti sul Recovery plan in Cdm, e alla fine di una giornata in cui sembrava possibile ricucire i rapporti tra Italia viva e il resto della maggioranza.
Soprattutto perché dal Quirinale, alla fine di un incontro interlocutorio tra il presidente della Repubblica e il premier, era filtrato un appello preciso: serve agire in fretta per uscire da questa fase di stallo. Appello che Conte ha subito fatto suo, rispondendo ai cronisti davanti Palazzo Chigi. “Il Governo può andare avanti solo col sostegno della coalizione, di tutte le forze della maggioranza. Troviamoci intorno a un tavolo se c’è volontà“, ha detto il capo dell’esecutivo.
Un invito in piena regola per un “patto di legislatura”. “Se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”, sono le parole del premier, pronunciate circa due ore prima dell’attesa conferenza stampa del leader d’Italia viva. Che invece ha tirato dritto, ritirando la componente del suo partito dall’esecutivo ma tenendosi le mani libere per il dopo. Quale dopo? Quale è a questo punto lo sbocco della crisi? “Tocca al presidente del Consiglio, noi siamo pronti a discutere di tutto. Un nuovo governo Conte? Non abbiamo veti su nessuno, né pregiudizi su alcuno. Ma come non c’è alcun veto o pregiudizio da parte nostra, sia chiaro che sia per questa maggioranza che per una eventuale forma diversa non c’è un solo nome per palazzo Chigi. Chi dice o tizio o voto è irresponsabile”.
Conte: “Dimissioni d’Italia viva non possono essere sminuite”
Parole quelle di Renzi nei fatti tengono aperte tutte le ipotesi ma che per il momento rappresentano un macigno enorme per la governabilità del Paese in un momento delicatissimo. “Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti”, lo definisce il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Per Nicola Zingaretti “quello di Italia Viva è un errore gravissimo contro l’Italia“. “Mentre il Paese affronta con fatica, impegno e sacrificio la più grave crisi sanitaria, sociale ed economica della storia recente, Renzi sceglie di ritirare la propria delegazione di ministri. Credo che nessuno abbia compreso le ragioni di questa scelta.
Ma ora è il momento della responsabilità, non dei personalismi”, è il commento di Vito Crimi, capo politico a interim del Movimento 5 stelle. In serata, poi, Conte ha radunato il Cdm per votare le misure anticovid: il primo senza le ministre di Italia viva. “Le dimissioni mi sono state comunicate attraverso una comunicazione via mail e che accetto. Naturalmente questa sera ho informato della situazione il Presidente Mattarella”, ha detto il premier aprendo la riunione di governo. Un Consiglio dei ministri durante il quale i principali esponenti dell’esecutivo hanno fatto quadrato attorno al presidente del consiglio con una serie di tweet e post su facebook. “Ho provato fino all’ultimo minuto utile a evitare questo scenario, e voi siete testimoni degli sforzi fatti in ogni sede, ad ogni livello di confronto – ha detto Conte – Ancora due giorni fa e oggi ho ribadito che avevo preparato un lista di priorità per un confronto da fare non appena approvato il Recovery, stasera le misure anticovid, la proroga dello stato di emergenza, domani lo scostamento di bilancio.
Non ci siamo mai sottratti a un tavolo di confronto anche se oggettivamente diventa complicato un confronto quando il terreno è disseminato continuamente di mine difficilmente superabili”, ha detto Conte ai suoi ministri. Per il premier Italia viva si è assunta la “grave responsabilità di aprire una crisi di governo. Sono sinceramente rammaricato, e credo di potere interpretare anche i vostri pensieri, per il notevole danno che si sta producendo per il nostro Paese per una crisi di governo nel pieno di una pandemia e di una prova durissima che il Paese sta attraversando”. Ma non solo. Perché Conte ci ha tenuto a sottolineare il valore della scelta di Italia viva: “Se un partito fa dimettere le sue ministre, questo non può essere considerato un fatto estemporaneo, non si può sminuire la gravità di questa decisione”.
Saranno dunque giorni difficili per il nostro Paese. Vedremo quale sarà l’epilogo di questa crisi che era nell’aria da tempo.
Articolo a cura di Marco Luppi