Nasce ZOOM, una nuova voce a Latina
Cronaca, economia, tempo libero… Tutto questo è ZOOM!
Nomen omen. Il nome, secondo gli antichi romani, racchiudeva il destino dei nuovi nati. Così vuol fare anche Zoom, la rivista che nasce per approfondire, per portare in primo piano e focalizzare con maggiore attenzione gli accadimenti del contesto pontino.
Uno spazio di riflessione su un territorio dalle tante risorse e potenzialità, che spesso non trovano riscontro nelle traiettorie di sviluppo. Il tempo passa ed è necessario superare l’alibi della giovane storia di Latina per giustificare le difficoltà nella costruzione di una comunità: essa trova fondamento anche mettendo a disposizione opportunità di confronto in grado di offrire spunti al ragionamento collettivo. Questo è uno tra i propositi di Zoom, che non intende prendere a priori le parti di nessuno, ma consentire a ciascuno di raccogliere ulteriori elementi per farsi un’idea su ciò che accade intorno a noi, senza preconcetti e pregiudizi. Lo stesso formato di Zoom, e la sua distribuzione gratuita, vanno nella direzione di limitare i vincoli e garantire la necessaria autonomia perché il dibattito sia libero e aperto. Anche i contenuti saranno i più ampi, abbracciando la politica, la cultura, le vicende sociali e sindacali.
Riprendendo le parole di Eugenio Montale, oggi possiamo dire solo ciò che non vogliamo: non siamo il veicolo e lo strumento per interessi di parte o di qualche singolo, e non intendiamo diventarlo. Perciò su Zoom non troveranno spazio le tifoserie acritiche, gli attacchi personali, le intemerate finalizzate al tornaconto di questo o quello. Non vogliamo ampliare l’arma per il cosiddetto teatrino della politica: la discussione e il confronto sono necessari, ma devono riguardare i fatti, gli atti concreti, l’idea dei luoghi, le prospettive sociali. Gli attacchi personali, le difese per partito preso, gli schieramenti per amor di bandiera non fanno per noi. Forse saremo anacronistici, ma vogliamo esserlo: la comunicazione per slogan, le argomentazioni ridotte a una frase sui social network non ci interessano.
Preferiamo raccontare la complessità, cercando di dipanarla per favorirne la comprensione e l’analisi, e siamo convinti che il progressivo allontanamento dal fornire contributo di pensiero alla collettività, dal coinvolgimento nella cosa pubblica e finanche dalla massima espressione democratica del voto siano determinati proprio dalla dilagante semplificazione spicciola, che riduce a dimensioni impalpabili questioni altrimenti di elevato spessore.
Ci chiamiamo Zoom, e inevitabilmente abbiamo un obiettivo: quello di far uscire allo scoperto quanti progressivamente hanno perso i luoghi della partecipazione, affinché le persone possano trovare un modo per riconoscersi, dialogare e incontrarsi.
Per aspera ad astra, Zoom!