Da lunedì a mercoledì confermato lo sciopero dei benzinai
Le associazioni di categoria lamentano cali di entrate fino all’80%, a fronte dell’obbligo di rimanere aperti perché servizi di pubblica utilità. Il loro appello: “Chiediamo sostegni economici”
Lunedì 14 dicembre i benzinai della rete ordinaria sospenderanno le attività a partire dalle ore 19, mentre quelli delle autostrade a partire dalle 22; riprenderanno a lavorare mercoledì 16 dicembre, rispettivamente alle 15 e alle 14.
Inizialmente la fine dello sciopero dei benzinai era prevista per la mattina del 17 dicembre, ma l’Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha richiesto ai benzinai di ridurre la lunghezza della protesta. I benzinai hanno accolto la richiesta dell’Autorità, riducendo le ore totali e anticipando la riapertura di mezza giornata.
In un comunicato sono state esposte le motivazioni dello sciopero: “La decisione si è resa necessaria in conseguenza della inspiegabile indisponibilità del Governo a inserire le piccole e piccolissime imprese di gestione a cui sono affidati gli impianti, nel novero delle categorie che beneficiano dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi decreti Ristori. Come è noto, la distribuzione carburanti è classificata come servizio pubblico essenziale, dovendo garantire, pur nelle attuali come già nelle passate circostanze emergenziali, la continuità e regolarità dell’attività, nell’interesse della collettività, per consentire lo spostamento delle persone ed il trasporto di ogni genere di merci”. “Ne consegue che i gestori”, prosegue il comunicato, “oltre a subire contrazioni drammatiche del proprio fatturato per effetto delle restrizioni alla mobilità e del coprifuoco notturno, non hanno alcuna possibilità di contenere i notevoli costi fissi necessari a mantenere l’attività di distribuzione a disposizione del pubblico. Ciò, già in questi giorni, sta causando sul territorio chiusure incontrollate e forzate, a causa della mancanza di liquidità e della impossibilità di acquistare forniture di prodotti”.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò