Coronavirus: quanto ha guadagnato Amazon durante la pandemia?
Scorrendo la lista di coloro che hanno guadagnato somme più ingenti rispetto allo scorso anno compare fra i primi posti il nome di Jeff Bezos. Basta infatti dare un’occhiata al Bloomberg Billionaires Index (https://www.bloomberg.com/billionaires/?utm_source=url_link) per trovare sul podio il proprietario di Amazon, seguito da Bill Gates e Mark Zuckerberg. I guadagni dell’azienda sono stati talmente elevati che anche la sua ex moglie, MacKenzie Scott, ha raggiunto la tredicesima posizione di questa particolare classifica in quanto proprietaria di un pacchetto azionario del 25% dell’azienda. Dal petrolio alla moda, dall’abbigliamento all’e-commerce, in questo momento di emergenza sanitaria a livello globale alcuni settori hanno guadagnato molto più di altri, riempendo le tasche dei magnati che vi operano.
Con i consumatori bloccati a casa, i negozi chiusi, le attività interdette, molte persone hanno fatto affidamento sul commercio online: Amazon, azienda di spicco del settore, ha di conseguenza visto le sue azioni in Borsa salire giorno dopo giorno, fino a portare la fortuna del suo fondatore a 145 miliardi di dollari, ben 30 in più dello scorso anno. Negli USA, dato l’incremento degli ordini, l’azienda ha dovuto assumere 170mila dipendenti in più, aumentare gli stipendi nonché autorizzare ore ed ore di straordinari. Questo però ha comportato non solo un aumento degli introiti, ma anche un forte peggioramento delle condizioni di lavoro, tanto all’estero quanto nel nostro paese. Infatti l’incremento della domanda e l’aumento delle spedizioni ha creato gravi ritardi di comunicazione nei casi in cui qualcuno fosse contagiato; inoltre la sanificazione degli edifici è stata spesso insufficiente e i tempi di lavoro hanno reso quasi impossibile mantenere il metro di distanza di sicurezza. Queste sono state solo alcune tra le principali carenze rivenute dalle inchieste di importanti giornalisti nel territorio americano.
Anche in Italia la situazione è stata altrettanto complessa: il più grande centro di distribuzione Amazon, quello di Castel San Giovanni, è stato teatro di uno sciopero dei lavoratori motivato da ragioni quali mancanza di sicurezza, distanziamento sociale non garantito e mascherine pressoché inesistenti. In Francia, per le stesse ragioni, una sentenza del tribunale di Nanterre ha costretto alla chiusura di alcuni magazzini per un’intera settimana.
Questioni che, nonostante tutto, non hanno rallentato in Borsa la corsa dei guadagni di Bezos, alimentate anche dalla spinta data dalle Banche centrali e dai governi con operazioni di stimolo senza precedenti.
Articolo a cura di Fabrizio Scarfò