“One more light”: Certe luci brillano per sempre.
Linkin Park sono un gruppo musicale statunitense formatosi a Los Angeles nel 1996. Composto fino al 20 luglio 2017 da Chester Bennington (voce), Mike Shinoda (voce, tastiera e chitarra), Brad Delson (chitarra), Phoenix (basso), Rob Bourdon(batteria) e Joe Hahn (giradischi, campionatore). E’ una delle band di maggior successo e con maggior impatto, il loro è un rock diverso. Due voci completamente agli antipodi l’una dall’altra: quella di Chester Benninghton, ottimo cantante rock, grande trascinatore e urlatore, e quella di Mike Shinoda, più tranquillo e meditativo, un rapper. Sono stati in cima a tutte le classifiche di vendita, di gradimento e della critica.
Il pubblico li ha apprezzati fin dal primo momento, basta pensare che ai loro concerti si registravano presenze oceaniche. I loro brani sono diventati la colonna sonora delle giornate, dei sogni, delle illusioni di un pubblico giovane, sempre più numeroso. In the end, Numb, What I’ve done, Crowling, Somewhere i belong, Leave out all the rest, sono solo alcune delle grandi canzoni di questa fantastica band. A maggio del 2017 è uscito il loro ultimo album, One more light. Era un grande punto interrogativo, un duro colpo per i tantissimi fan di tutto il mondo. Sembrava che i Linkin Park non volessero gridare più, niente più rock, niente chitarre infuocate e niente urla disperate. Ma il disco nonostante tutto, contiene qualcosa di interessante, di vero e di sincero, la canzone One more light per esempio.
Travestita da ballata pop viene cantata in lacrime da Chester al funerale dell’amico Chris Cornell, che si è ucciso proprio in concomitanza dell’uscita dell’album e più volte gli è stata dedicata durante i concerti. È un brano che fa venire la pelle d’oca, commuove e chiede aiuto «A chi importa se una luce si spegne?» recita il testo. Ma un colpo ancor più duro attende i seguaci dei Linkin park. Infatti le giovani luci piene di talento non smettono di spegnersi. E così, dopo solo due mesi dalla morte di Cornell, anche Chester Benninghton si toglie la vita nello stesso modo dell’amico e la notizia in un attimo giunge a tutti. Ascoltare ora One more light, cantata da Chester con così grande trasporto ci fa davvero intravedere la grandezza di quel grido che cerca un impossibile aiuto, un grido disperato, che la musica, nel suo lato più sincero, è ancora capace di esprimere e di far arrivare ai nostri cuori. Una canzone evocativa, ma in qualche modo anche profetica.
Dal punto di vista del significato quindi, il messaggio che One More Light vuole diffondere, è quello dovuto al trauma scaturito dalla perdita di una persona a noi cara. Ci fa capire che una delle cose più vere che a quel punto è possibile fare è quella di far sapere a tutti che quella persona era veramente importante. Una luce si è spenta e agli oltre 7 miliardi di abitanti del pianeta non importa nulla ma per noi, che conoscevamo questa persona, ovviamente non può essere lo stesso. La traccia è quindi dedicata anche e soprattutto al frontman del gruppo rock. Il toccante video ufficiale è stato diretto dal DJ della band Joe Hahn & Mark Fiore ed è un tributo alla memoria di Bennington.
Articolo a cura di Martina Nardoni